Mercoledì delle Ceneri: l'omelia del vescovo di Nola

Perdono, gioia e giustizia al centro dell'omelia tenuta da monsignor Francesco Marino durante la Celebrazione eucaristica per il Mercoledì delle Ceneri

Ieri sera, presso la Cattedrale di Nola, il vescovo Francesco Marino ha presieduto la Celebrazione eucaristica per il Mercoledì delle Ceneri, solennità che dà il via al tempo liturgico della Quaresima, durante il quale i cristiani sono chiamati a vivere quaranta giorni di penitenza, digiuno e carità per preparare il cuore alla celebrazione della Pasqua.

Vescovo Marino: «Siamo terra imbevuta di Dio»

Quello delle Ceneri, ha ricordato il vescovo Marino, è un giorno autero ma anche solenne. «È un giorno austero: abbiamo sentito risuonare l'invito di ritorno al Signore rivolto a noi, perché ci convertiamo e crediamo al Vangelo. Ma è anche un giorno solenne perché con questa Celebrazione liturgica diamo inizio ai quaranta giorni di cammino verso la Pasqua che è la Pasqua della Chiesa. Quaranta giorni come quelli di Gesù nel deserto, giorni in cui manifesta dall'inizio la sua identità: lui, l'uomo nuovo creato  dal Padre nella giustizia e nella verità per essere noi di nuovo in comunione con Lui e i fratelli. Quanta giorni rimando al dono grande che abbiamo ricevuto quando immergendoci in Cristo siamo stati rigenerati nella grazia: il battesimo, che è una realtà, un dono permanente che coinvolge ognuno di noi e l'intera comunità. Il cristiano ha un'esistenza pasquale, esistenza in Cristo che diventa dinamismo di salvezza. E questo lo viviano nell'Eucaristia, quando ci nutriamo del corpo del risorto che irradia la sua potenza nel corpo mistico che è la Chiesa. Quaranta giorni nel deserto, come Gesù e il popolo di Dio, cammino di ritorno al Signore che ci mostra il suo volto pieno di luce e grazia. Questo giorno è un giorno di austerità, dunque, ma anche di gioia per il cammino che ci porta all'incontro con il Padre, come il figlio perduto, restituito all'amore del padre e del fratello. La conversione comporta tutto questo, è lasciarci riconciliare da Cristo. Le Ceneri sono segno di conversione e anche ascesi, è una lotta contro lo spirito del male e gli effetti che produce nella nostra vita. Insieme andiamo con gioia incontro al nostro creatore e padre per morire al peccato e risorgere alla vita in Cristo».

Richiamando poi il Vangelo, monsignor Marino ha sottolineato: «Iniziamo un cammino per una vita nella giustizia. "State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli", abbiamo ascoltato dire al Signore stasera. E la giustizia non è il "do ut des" ma è un modo di essere che è misericordia, significa grazia, relazione autentica e vera con Dio e l'altro che ci ricorda chi siamo: siamo stati da Dio plasmati con il suo alito di vita, e questo è quello che conta. Questa sera ci riconosciamo terra cui il Signore dona vita rendendoci partecipi di sé. Siamo terra imbevuta di Dio, e questa volontà del Padre non viene meno, resta, possiamo contare su questa volontà di Dio che no viene mai meno. Questa è giustizia, e Paolo ci ricorda che è Cristo a rendere possibile il nostro cammino e le nostre speranze. Gesù Cristo è la nostra giustizia. Quaresima è cammino dietro a Gesu che è il grande dono che Dio padre continua a farci».





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