“L’ultima cosa bella” del giovane regista Luongo al Festival di Berlino

Presentato oggi alla 75esima edizione della rassegna internazionale berlinese, il film del regista originario di Marigliano, il prossimo 21 febbraio è in anteprima nazionale al Multisala Tibur di Roma. Il 23 febbraio, invece, è in programma l’anteprima campana presso il Cinema Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco

È in uscita nelle sale italiane il film drammatico “L’ultima cosa bella” (Aquilus Productions), a firma del ventotenne regista Luca Luongo, cresciuto a Marigliano in provincia di Napoli. Oggi il film è in presentazione fuori concorso alla 75ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Nel cast, oltre al regista, Angela D’Auria, Virginia Perna, Arturo Sepe, Anna Carrabs e Patrizia Odorino.

Il prossimo 21 febbraio è in programma l’anteprima nazionale al Multisala Tibur di Roma. Il 23 febbraio, invece, l’anteprima campana presso il Cinema Teatro Gloria di Pomigliano d’Arco.

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"L'ultima cosa bella" è un grido generazionale

Protagonista della pellicola drammatica è Adele che vive tra gli eccessi della vita notturna di una Napoli “Babilonia”. È convinta che la sua condizione possa migliorare conquistando Renzo, l’affascinante pr della disco dove lavora. Ma quando nella sua vita piomberà inaspettatamente Federico, Adele potrà scoprire la vera bellezza. Federico porterà la ragazza a fronteggiare i fantasmi del suo recente passato, ma forse per lei sarà troppo tardi.

Il film si apre con la citazione di due passi biblici: il primo tratto dal prologo del Vangelo di Giovannie il secondo dal Libro della Genesi utilizzati per richiamare l'incarnazione di Dio divenuto uomo per salvare l'umanità ferita dal peccato originale. La Sacra Scrittura, come filo rosso, lega i capitoli di una narrazione dai colori (o)scuri. Il film, nella sua drammaticità e inquietudine, pone da subiuto alcuni interrogativi: cos'è l'ultima cosa bella per gli attori ma anche per chi guarda il film? Il ritmo non manca e anche i silenzi sono numerosi e rumorosi. L'ultima cosa bella va scoperta e va vissuta per poter capire cos'è effettivamente.

Lo sguardo della macchina da presa è sui giovani, i cui sguardi e tormenti sono i protagonisti di una storia distruttiva. Un film che parla ai giovani ma anche agli adulti che hanno così l'opportunità di provare a capire come vive la generazione di fine anni '90 e inizi anni 2000. Così al centro del racconto ci sono i vizi e le fragilità di giovani ragazze che cercano e quasi elemosinano, con una sofferenza nascosta, emozioni forti anche solo per essere notate e trovare il proprio posto.

L'identità di Adele, la protagonista, è schiacciata dalle sue fragilità. Mentre Federico è un ragazzo o un angelo fuori dai tempi e dal tempo con il suo intervenire ma anche per il suo linguaggio snervante, per Adele e forse anche per lo spettatore, che come la protagonista si sente giudicato. Per i giovani, guardare questo film, potrebbe essere come guardare allo specchio le proprie inquietudini. Il personaggio di Adele si sviluppa nel suo cercare risposte tra il buio del peccato e la luce nelle parole e storie di Federico, una figura quasi oscura nel suo vestito bianco.

Al centro della storia, c'è spazio anche per la cosidetta parabola del figlio prodigo per dare le risposte sul perdono e sul perdersi dei giovani che sognano sempre un finale bello in ogni esperienza che vivono. La pellicola di Luongo, nella sua drammaticità, vuole lanciare anche un messaggio positivo: i giovani non hanno smesso di sognare, hanno solo smarrito la strada per farlo.

La sensazione è che, in alcuni tratti, i temi prendano il sopravvento sui giovani protagonisti che lasciano spazio all'inquietudine delle proprie vite, al come sia difficile trovare un equilibrio ed essere felici. Il film tocca tanti altri temi: il guardarsi allo specchio e il guardarsi dentro per i giovani è diventato una sofferenza da evitare. Il film è quasi un grido d'aiuto lanciato alla società civile, alle istituzioni, ai genitori e agli educatori: i giovani prima di amare ed essere amati devono trovare il modo e i giusti esempi per perdonare e perdonarsi.

Al Festival del cinema di Berlino il film spacca la platea in due

Questa mattina "L'ultima cosa bella" è stato presentato fuori concorso alla 75ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Presente all'evento il regista e protagonista Luca Luongo che si è detto entusiasta a seguito della presentazione della sua opera prima dietro la macchina da presa: «È stata una bellissima esperienza ed opportunità. Il film ha fatto il suo onesto lavoro. Ha mandato il messaggio chiaro e senza zone grigie ma soprattutto ha spaccato la platea in due. C'è stato chi lo ha odiato e chi davvero l'ha apprezzato tantissimo per il puro messaggio evangelico che c'è al centro della pellicola. Siamo davvero soddisfatti come squadra che ha lavorato a questo progetto». 

Nei prossimi giorni la pellicola sarà proiettata nelle sale italiane. Dopo l'appuntamento del 21 febbraio a Roma e del 23 febbraio a Pomigliano d'Arco, dal 24 febbraio il film sarà nelle sale italiane selezionate: in particolare, il 1 marzo all'Auditorium di Milano e il 2 marzo nuovamente al Cinema Gloria di Pomigliano d'Arco. Sul sito Aquilus Productions si possono consulare le date, gli orari e la lista delle sale disponibili. Tante già le date sold out tra le sale dei Cinema di Nola e Poggiomarino.

Da sinistra: Sebastiano Della Bianchina (compositore), Angela D'Auria (Adele), Luca Lungo (Federico e regista), Silvio Rizzo Torino (produzione), Anna Fedele (produzione)




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