«Nel ricordo di Frederick impariamo la speranza»

Ad un anno dall’uccisione del clochard Frederick Akwasi Adofo, la parrocchia San Francesco d'Assisi di Pomigliano d'Arco lancia un corso di cucina rivolto ai giovani del territorio

A circa un anno di distanza, la morte di Frederick Akwasi Adofo, a Pomigliano d'Arco, genera ancora riflessioni, sull'orrore del gesto commesso e sulla giovane età dei colpevoli. Adofo era originario del Ghana ed era un clochard. Aveva 43 anni quando, a giugno dello scorso anno, è stato picchiato a morte da due minorenni nei pressi del supermercato dove passava gran parte delle sue giornate e dove dormiva su un materasso, per terra.

A Pomigliano d'Arco nasce il progetto «Impara l'arte» 

Nel suo ricordo, il prossimo 7 luglio, alle 10:30, presso la parrocchia San Francesco d'Assisi, si terrà un momento di commemorazione che sarà anche l'occasione per presentare il progetto «Impara l'arte» che ha come obiettivo quello di «creare un'alternativa per ragazzi che vogliono inserirsi nel mondo lavorativo. Visto che a Pomigliano il mondo del food è centrale, con la presenza di tanti locali di ristorazione, la nostra idea è stata quella di offrire un corso di perfezionamento nell'arte culinaria», ha spiegato il parroco don Pasquale Giannino, raggiunto telefonicamente. «Attraverso il fondo sociale di beneficenza di Banca Intesa Sanpaolo - ha aggiunto don Giannino - abbiamo ricevuto 2500 euro che ci hanno permesso di iniziare il progetto e ingaggiare un cuoco professionista per le lezioni. Svolgeremo le attività a partire da ottobre per circa quindici ragazzi che potranno impegnare bene il loro tempo, purtroppo troppo spesso vuoto».

Il pensiero del parroco di San Francesco d'Assisi è rivolto anche ai due ragazzi che sono stati condannati a sedici anni di reclusione per la morte di Adofo: «La pena è giusta ma serve anche una rieducazione per questi ragazzi che hanno sbagliato. Tuttavia, i loro errori sono anche responsabilità nostra, come comunità cittadina e cristiana. La morte di Frederick è stata una sconfitta per tutti».

Il cantautore Fabrizio De Andrè cantava che dal «letame nascono i fiori» e così anche don Giannino sottolinea come dalla tragedia della morte del 43enne senzatetto si possa trarre un grosso insegnamento: «L'augurio è che si capisca il male fatto, ma spero anche che la morte di Frederick possa essere un monito per ciascuno a dare maggior rilievo al bene comune. Non possiamo pensare più solo al nostro orticello perché così non riusciamo a comprendere il disagio e i bisogni altrui. Bisogna creare ponti per costruire una città che si possa interessare all'altro. Dall'errore dei due ragazzi, oggi in carcere, tutti possiamo imparare l'importanza dell'impegno a costruire il bene. Con i giusti percorsi educativi, anche dai momenti infelici si può costruire qualcosa di positivo», ha concluso don Giannino.




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