L'Azione cattolica della diocesi di Nola è pronta a vivere l'annuale Festa dell'adesione che, da tradizione, si celebra nel giorno dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre. Domenica prossima, le associazioni parrocchiali rinnoveranno il proprio "sì" all'associazione che, dal 1867, è impegnata nella formazione di credenti e cittadini credibili.
Sono 81 le parrocchie che, nella diocesi di Nola, hanno un'associazione di Azione cattolica e sono 5450 i soci che sono pronti a impegnarsi, ognuno secondo i propri doni, nell'annuncio del Vangelo e nella cura del bene comune. Come di consueto, i presidenti e i consiglieri di tutte le realtà parrocchiali di Ac, domenica scorsa, 1 dicembre, si sono ritrovati con il il presidente diocesano Vincenzo Formisano, la presidenza e il Consiglio diocesano, per la consegna delle tessere durante la Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Francesco Marino, presso la Cappella del Seminario vescovile di Nola.
Il presidente Formisano: «Come Frassati viviamo l'Ac per farci santi»
«A Frassati piaceva vivere e lui gustava la vita. Pier Giorgio amava la vita perchè amava le persone, gli piaceva stare con gli altri e voleva il loro bene. La sua è stata una vita vissuta pienamente perché sempre rivolta agli altri. E perciò è santo. Ed è proprio questo il senso profondo della proposta dell’Ac - ha detto il presidente Formisano nel saluto prima della Santa Messa -. L’Ac ci aiuta a farci santi perché ci forma alla vita vera, piena, vissuta insieme in una logica di dono, di gioia, di fuoco missionario, con gli occhi sempre fissi su ciò che è essenziale e ha valore, aiutandoci ad andare in profondità e ad avere uno sguardo grato. L’Ac, insomma, ci forma a vivere e non vivacchiare. Come per Pier Giorgio facciamo in modo che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, trovino eco nel nostro cuore. Entriamo sempre più in contatto con la vita di tante persone, accompagniamole lungo i passaggi delicati, impegniamoci ad essere loro accanto nei momenti più complicati, festeggiamo con loro quando arrivano le gioie - che in molti casi sono sofferte -, rendiamo significative le relazioni non attraverso parole pompose e gesti eclatanti, ma essendo presenti nella vita degli altri, facendo in modo che in noi le persone trovino sempre una mano pronta a tirarle su, un sorriso che conforti, uno sguardo che trasmetta fiducia vera, una spalla su cui piangere se necessario, un divano per sedersi e darsi del tempo per stare semplicemente insieme. In questo anno che stiamo dedicando all’andare “oltre” impegniamoci tutti a stare nella vita, la nostra e quella degli altri, impegniamoci a non andare oltre le persone, impegniamoci a essere grati del bello che ci circonda - e oggi siamo davvero bellissimi, facciamo parte di una Chiesa bellissima e siamo un’associazione bellissima - , impegniamoci a scorgere il bene che opera già nella storia rimboccandoci le maniche per lavorare per esso più che lamentarci, impegniamoci ad assumere uno sguardo di speranza e prendiamo con fiducia il largo o, come direbbe Pier Giorgio, andiamo verso l’alto. Insieme e sempre allegri, finché la fede ce ne darà la forza», ha concluso il presidente.
Il vescovo Marino: «Amati amiamo, questa è la santità. Camminiamo senza timore, il Signore adempie le sue promesse»
Cariche di incoraggiamento e speranza anche le parole del vescovo Marino durante l'omelia: «Abbiamo la certezza che ciò che Dio promette si adempie: siamo infatti certi che Dio si è fatto uomo per noi. Siamo certi che Cristo, l'atteso dalle genti, dal popolo di Dio, di Israele, Cristo speranza comune dell'umanità, è venuto e che in lui solo c'è salvezza. In Cristo si è compiuta la promessa di salvezza di Dio e sappiamo che, nella seconda venuta del Signore si compirà in noi ciò che si è compiuto in lui: la liturgia ci forma e ci educa a questa attesa. Ricapitolando il mistero di Cristo noi ci conformiamo a lui. Attraverso la liturgia sperimentiamo che c'è un'attesa compiuta, un'attesa che si compie ogni volta che ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio e la portiamo a compimento nella nostra anima, ogni volta che prendiamo parte all'Eucaristia: e di questo anche Pier Giorgio Frassati ci ha dato testimonianza. La Festa dell'adesione ci aiuta a ricordare che siamo in cammino per la santità, sotto lo sguardo di Maria che ci rammenta che la nostra capacità di amare deriva dall'aver scoperto di essere amati. Amati amate, questa è la santità. Con questa certezza, camminiamo, senza timore. Come il Signore ci invita a fare, nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato (Lc 21,25-28.34-36), alziamo il capo e guardiamo l'orizzonte, perchè il Signore adempie le sue promesse».