Bibbia: un testo tutto da scoprire, anche a scuola

Una riflessione di Giuseppe Lubrino, docente di religione cattolica

di Giuseppe Lubrino

Karin Schöpflin sulla scia di Northrop Frye pone in evidenza quanto la letteratura mondiale nel corso dei secoli sia stata plasmata, ispirata e “influenzata” dalla Bibbia. Tali opere ci mostrano in maniera imminente la capacità comunicativa che la Sacra Scrittura possiede in modo intrinseco e speciale. Tuttavia, stando a questi studi la Bibbia non solo ha permeato di sé la cultura occidentale ma continua ancora oggi ad offrire il suo contributo, in particolar modo, per quanto concerne il campo delle scienze umanistiche la psicologia e la psicoanalisi - ad esempio - possono trovare nella Bibbia e nei suoi racconti narrativi un potente strumento di supporto e guarigione per i propri pazienti. Inoltre, i vari testi biblici sono stati redatti nel corso dei secoli, hanno attraversato la storia lasciando ad ogni epoca una traccia di sé indelebile.

Allo stato attuale la letteratura biblica risulta essere patrimonio inestimabile e fonte di educazione e di cultura per l’intera umanità. Ciò nonostante, per quanto riguarda il mondo della scuola e dell’istruzione ancora troppo poco si pone il testo biblico all’attenzione degli studenti e in tal senso l’IRC può fare la sua parte in maniera efficiente. Lo scopo della presente riflessione è mettere in luce quanto il testo Biblico possa costituire uno strumento di lavoro adeguato nel contesto della scuola e ciò anche in merito allo sviluppo dell’intelligenza emotiva. A tal proposito afferma un libro di testo di IRC: "La Bibbia è un testo di grandissimo valore storico e letterario, e ha influenzato la cultura dell’umanità, ma è soprattutto un riferimento imprescindibile per ebrei e cristiani. La Bibbia aiuta a orientare la vita dei credenti, la relazione con se stessi, con gli altri, con Dio". (Cf. P. Maglioli, E sulla mia testa c’è il cielo. Corso di IRC per le scuole secondarie di secondo grado. SEI edizioni 2024,P.24).

Una delle principali finalità dell’educazione emotiva risiede proprio nel fornire agli studenti un background culturale in grado di sviluppare in essi una maggiore capacità di problem solving e di resilienza. Tali abilità sono mirate ad accrescere nei ragazzi l’autostima e a promuovere uno sviluppo integrale della loro personalità. Tali principi rientrano, peraltro, a pieno titolo tra i fondamenti della disciplina di IRC e concorrono a rendere gli studenti dei cittadini responsabili, consapevoli e democraticamente attivi.

La Bibbia è in grado di attivare tali processi di apprendimento se si considera la valenza educativa che contengono i suoi racconti in tutte le sue parti. Nell’antico Testamento già in Genesi abbiamo dei testi con delle precise finalità didattiche: i racconti della creazione (cc.1-3) appartenenti al genere letterario dei miti hanno lo scopo di formare la coscienza dei lettori di tutti i tempi in merito alle domande di senso che da sempre interrogano nel profondo il cuore dell’essere umano: Chi ha dato origine all’universo? Da dove veniamo e quale lo scopo della nostra esistenza? A seguire il racconto del fratricidio di Caino e Abele (c.4) è un testo che se analizzato in maniera adeguata offre una riflessione profonda sul mistero della violenza e sui sentimenti dell’invidia e del rancore nonché dell’odio e del risentimento. Il racconto dell’esodo, invece, apre gli orizzonti dei discenti in merito al tema della libertà, dei diritti e della validità delle leggi che governano e disciplinano il rapporto e la convivenza tra gli uomini e tra i popoli. La sezione storica da parte sua induce alla riflessione sulle trame ordite che attraversano le epoche, sulle scelte politiche, sui rapporti sociali; vi è poi la figura dei profeti che aprono alla riflessione sul mistero del divino e offrono una chiave interpretativa interessante per comprendere e decifrare la realtà, offrono agli alunni una capacità inedita di sviluppare il senso critico. La sezione sapienziale si presta ad essere propedeutica alla conoscenza della figura di Cristo, del suo messaggio e dell’impronta che esso ha lasciato nella storia e nella cultura. Inoltre, la sezione sapienziale se ben calibrata offre itinerari educativi che contribuiscono notevolmente alla crescita e alla maturazione personale dei giovani e si pongono come delle lanterne sul loro cammino per essergli da guida nelle scelte determinanti della loro esistenza.

Alla luce di ciò, si pensi alla portata pedagogica anche dei “detti di Gesù” presenti nei Vangeli e in modo particolare all’interno della sezione dei sinottici. Gesù era solito impartire il suo insegnamento ricorrendo al metodo dei rabbi e, quindi, rifacendosi al genere sapienziale della Scrittura e le parabole costituiscono una prova tangibile in tal senso. Il valore pedagogico-educativo delle parabole ha un valore inestimabile per l’azione didattica in sé in quanto ha la capacità di interpellare nel profondo l’intimo dei destinatari a cui sono rivolte e oltre ciò inducono poi all’azione, guidano a compiere delle scelte concrete.

La Bibbia si presta ad essere un testo ancora tutto da scoprire nei suoi racconti parla all’esperienza e forma la coscienza e non solo delle generazioni passate ma anche di quelle avvenire. Pertanto, ritengo che promuovere itinerari biblici per la formazione dei giovani sia parte integrante della disciplina di IRC nelle scuole italiane dando però a tali percorsi due tagli fondamentali: pluridisciplinare e esistenziale. Tali coordinate si rendono indispensabili perché la Bibbia non resti un testo boicottato e accantonato dai più. Occorre, risvegliare l’interesse per il testo sacro che più di tutti ha plasmato la cultura occidentale e per fare ciò è indispensabile l’apporto delle scienze umane: letteratura, storia, arte, psicologia, sociologia ecc. Partire da questo presupposto culturale costituisce un buon inizio per iniziare i giovani al vasto e complesso mondo della Bibbia per appassionarli ma anche e soprattutto per offrire loro una scuola di vita e di paideia, un percorso atto a forgiarli nelle virtù per aiutarli a vivere la propria esistenza con più consapevolezza e con successo.





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