Il Cammino sinodale si appresta a vivere la tappa continentale che si svolgerà a Praga, nella Repubblica Ceca, dal 5 al 12 febbraio.
All'Assemblea sinodale continentale anche la nolana De Simone
Parteciperanno in presenza all’Assemblea sinodale continentale anche alcuni membri del Comitato nazionale del Cammino sinodale delle Chiese in Italia: monsignor Antonio Mura, vescovo di Nuoro e di Lanusei, monsignor Valentino Bulgarelli, suor Nicla Spezzati e Giuseppina De Simone. Originaria della Diocesi di Nola, Giuseppina De Simone è docente Filosofia della religione presso la Facoltà teologica dell’Italia meridionale, sez. San Luigi.
Come previsto dall’organizzazione, si uniranno ai lavori, attraverso una piattaforma online, altri dieci delegati: Paolo Verderame, Lucia Capuzzi, Gioele Anni, Chiara Griffini, Pierpaolo Triani, membri del Comitato nazionale del Cammino sinodale, e i teologi don Vito Mignozzi, don Francesco Zaccaria, Stefano Tarocchi, Livio Tonello, Fausto Arici.
Dal 10 al 12 febbraio, il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, prenderà parte ai lavori riservati ai Presidenti delle Conferenze Episcopali che, come indicato dalla Nota metodologica sulle Assemblee continentali, si ritroveranno “per rileggere collegialmente l’esperienza sinodale vissuta a partire dal loro specifico carisma e ruolo”.
La rete dei referenti diocesani: una ricchezza da non disperdere
In vista dell’appuntamento di Praga, si è tenuto online l’incontro dei referenti diocesani del Cammino sinodale delle Chiese in Italia per condividere alcune riflessioni sul Documento di lavoro per la Tappa Continentale e alcune piste di azione per le Diocesi italiane.
«Il nostro percorso – ha spiegato monsignor Erio Castellucci, Presidente del Comitato del Cammino sinodale – sta continuando: l’obiettivo è far sì che il Cammino proceda il più possibile respirando la vita delle Chiese locali. Per questo, l’intento è non disperdere la ricchezza della rete dei referenti diocesani e arrivare all’Assemblea Generale dei Vescovi, in programma a Roma dal 22 al 25 maggio, con una mappa di temi emersi e condivisi nel biennio dell’ascolto, per poi individuare quei nodi pastorali concreti sui quali portare l’attenzione dell’intero popolo di Dio».
«Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia – ha aggiunto padre Giacomo Costa, Consultore della Segreteria del Sinodo dei vescovi – si interseca con il processo sinodale della Chiesa universale: quella Continentale è una tappa di dialogo e di restituzione a tutte le Chiese di ciò che si è ascoltato nelle diverse comunità ecclesiali del mondo. Questo aiuterà a scegliere gli argomenti su cui fare discernimento nelle prossime fasi».
I referenti diocesani del Cammino sinodale vivranno un incontro nazionale in presenza a Roma (Hotel Ergife) dall’11 al 12 marzo. Si svolgerà invece dal 24 al 25 febbraio una riunione del Comitato nazionale, in via di definizione in questi giorni, in tutte le sue componenti.
Cei: le diocesi impegnate a rendere il sinodo uno stile
Del Cammino sinodale si è parlato anche durante la sessione invernale del Consiglio episcopale permanente della Cei.
«L’importanza di costruire comunità aperte e di lavorare insieme - hanno sottolineato i vescovi nel comunicato finale - è emersa anche nel confronto sul secondo anno del Cammino sinodale dedicato all’ascolto. Nonostante qualche resistenza, nelle diocesi italiane il tentativo di rendere il Cammino non solo un evento ma uno stile sta prendendo corpo nel linguaggio e nelle intenzioni, attraverso assemblee, incontri, iniziative promosse nelle Diocesi e nelle parrocchie e in altre realtà nell’ambito dei “cantieri sinodali”».
In questo orizzonte, i vescovi hanno scelto come tema principale della 77ª Assemblea Generale (Roma, 22-25 maggio 2023): “In ascolto dello Spirito che parla alla Sua Chiesa. Linee per la fase sapienziale del Cammino sinodale”.
«L’obiettivo - hanno spiegato i presuli - è offrire una mappa di temi emersi e approfonditi nel biennio dell’ascolto, avviandosi così nella seconda fase a discernere il “senso di fede” espresso nella prima e, su questa base, costruire alcune proposte. Si tratterà di individuare quei nodi pastorali concreti sui quali portare l’attenzione dell’intero popolo di Dio per comprendere cosa va cambiato per diventare una Chiesa più fedele al Vangelo, più accogliente, più aperta, più prossima, più agile, più missionaria, più familiare, più vicina agli ultimi, più capace di relazioni, più spirituale, più kerygmatica».
Zuppi, presidente Cei: «Accogliamo il cambio di paradigma»
«Il Cammino sinodale – ha sottolineato il presidente della Cei, monsignor Zuppi - sta raggiungendo il completamento della prima fase, quella dell’ascolto, e ci restituisce tante attese, desideri e un’immagine dolorosa, ma realistica delle nostre Chiese. Queste non debbono mai dimenticare l’orizzonte largo con cui pensarsi e continuano a cercare il dialogo con i nostri compagni di strada, con quel popolo numeroso indicato all’Apostolo. San Paolo, che portò il Vangelo oltre i confini della Palestina, sino ai confini della terra (cfr. Mt 28,19-20) ci incoraggia a non avere timore di quello che oggi chiameremmo “cambio di paradigma”. Molti, soprattutto laici, esprimono il disagio per forme ecclesiali sentite come poco partecipative. Anche i nostri presbiteri ci comunicano la fatica di mantenere le attività in cui un tempo erano impegnate forze ben più cospicue. Ricorrono parole chiave come “comunione ecclesiale”, “partecipazione dei laici”, “razionalizzazione delle forze”, “scelta di priorità”, “decisioni da prendere”. Spesso la tentazione non è avviare percorsi ma elaborare programmi, non discernere ma aspettare la soluzione, non la ricerca ma la sicurezza. Il Cammino sinodale ci aiuterà senz’altro a trovare le risposte adeguate e necessarie, ma solo nella tensione apostolica dell’Apostolo che vuole raggiungere tutti e costruire comunità vive. Questo richiederà di identificare alcune priorità, soluzioni creative e rispondenti alle tante attese delle nostre comunità e del popolo numeroso cui svelare la presenza di Dio che già è nella loro vita».