Poche parrocchie della diocesi possono vantare un patrimonio artistico, culturale e architettonico come San Felice in Pincis a Cimitile. Alle spalle dell’edificio del ‘700 si trova lo splendido complesso monumentale delle basiliche paleocristiane. Ad attenderci c’è don Cosimo Esposito che ci dà il benvenuto e ci presenta la figura di San Felice presbitero, venerato come martire - senza versamento di sangue - proprio in questi luoghi: ”Oggi è una solennità importante, quella del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù. Il corpo di Cristo che veneriamo è anche il corpo di quei poveri di quei malati ai quali dobbiamo stare vicino. Proprio come faceva San Felice che non si limitava ad annunciare il Vangelo, ma applicava la parola di Dio prendendosi cura dei più deboli, dei più fragili”. Fu la testimonianza di fede di san Felice a far innamorare di Cristo san Paolino.
Ma torniamo alla parrocchia di Cimitile: oggi la parrocchia è doppiamente in festa, non solo è domenica, ma proprio oggi, alcuni bambini della comunità riceveranno il sacramento dell'Eucaristia. Il parroco, intanto, si allontana per prepararsi alla celebrazione, noi invece ci dirigiamo verso l’area archeologica e da lontano scorgiamo la presenza dei ragazzi dell’Azione cattolica. Sono venuti qui per partecipare all’incontro che hanno promosso con l’associazione Pietre Vive di Napoli. In una di queste antiche basiliche, adornate temporaneamente come un antico tempio ebraico, padre Jean Paul Hernandez sta invitando alla meditazione sul celebre passo biblico di Mosè e del roveto ardente. La sua riflessione semplifica il complesso e trasforma concetti e linguaggio simbolico in parole vive e quotidiane, prima di lasciare l’assemblea al lavoro individuale e comunitario.
Intanto la Santa Messa è iniziata e la chiesa si è riempita. "L'Eucaristia - sottolinea don Cosimo durante l'omelia - è il pane dei pellegrini, di coloro che sono in viaggio. Durante il cammino abbiamo bisogno di questo cibo per sostenerci. Ricordiamo il miracolo dei pani e dei pesci: la gente voleva proclamare Gesù Re perché così non avrebbe dovuto più procurarsi cibo; una proclamazione per interesse. Ma Gesù dirà loro di cercare il cibo che dura per la vita eterna. Cari bambini, alimentate questo bisogno di Dio, dell'Eucaristia, che ci accompagna nel viaggio verso la vita eterna, che proprio l'Eucaristia ci fa pregustare”.
Prima di andarcene incontriamo Maria Rozza, presidente parrocchiale dell'Ac, che traccia un bilancio delle attività dell’azione cattolica nell’ultimo anno: ”Statico e dinamico. Queste due parole, così contraddittorie, definiscono l’ultimo periodo per la nostra comunità. Statico perché le attività in presenza si sono fermate. E per sopperire a tutto questo abbiamo dovuto imparare a utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione. Ma al tempo stesso questa situazione ha smosso qualcosa, ci ha fatto riflettere sulle vere priorità della vita. Oggi siamo qui per trascorrere una giornata con Pietre Vive per capire il senso di comunità e rispondere a una domanda ben precisa: "Cosa brucia nel tuo cuore?"
Lasciamo Cimitile con questo interrogativo per niente banale. Lanciamo un’ultima occhiata alle basiliche paleocristiane e ci avviamo alla macchina pensando alla prossima tappa del tour diocesano. Dove andremo? La risposta è sempre la stessa: un po’di pazienza e lo scoprirete.