Con Maria al cuore della fede

A Quindici è già iniziata la novena per la Festa della Madonna delle Grazie. Quest'anno i festeggiamenti si svolgeranno diversamente, per le restrizioni anti-contagio, ma non con minore intensità

L’intronizzazione della statua di Maria Santissima, il 28 agosto, ha dato inizio alla novena in preparazione della festa patronale della parrocchia Santa Maria delle Grazie in Quindici (che inizierà il 7 settembre e si concluderà il 9). La comunità sta vivendo l’attesa di una festa che si presenterà secondo modalità diverse rispetto a quelle cui si è abituati, senza i consueti momenti di convivialità, processioni e tradizioni storiche del territorio. Tuttavia, mascherine, distanziamento fisico e riduzione delle sedute occupabili in chiesa, non hanno ostacolato il desiderio di stare insieme come famiglia parrocchiale. I fedeli sono consapevoli che organizzare la festa parrocchiale quest’anno significa accettare restrizioni, nel rispetto delle norme anti-Covid. «Esempio emblematico di questa consapevolezza – ci racconta il parroco don Vito Cucca - è l’assenza del rito di vestizione della Madonna: come in molti altri paesi, a Quindici c’è la tradizione dell’oro votivo. Quest’anno, a differenza degli altri anni, la statua di Maria non è stata rivestita di oggetti d’oro come segno di partecipazione alla sofferenza e di attenzione alle difficoltà del tempo presente. Un segno che accompagna la comunità nei suoi momenti più drammatici. L’ultima volta, infatti, accadde nel ’98, in occasione della frana che colpì il nostro territorio».     

La comunità sta attendendo con speranza i giorni della festa, ritrovandosi ogni sera intorno all’Eucaristia: «Il tempo che stiamo vivendo, in mancanza dei segni esteriori tradizionali, ci offre la possibilità di rimettere al centro la vita liturgica della comunità cristiana» ci spiega don Vito.

Sono tre i momenti di riflessione e condivisione importanti che stanno caratterizzando questi giorni: «Innanzitutto, insieme ai giovani, abbiamo vissuto una giornata di ritiro in preparazione alla festa. Durante i giorni della novena, invece, suor Lucia De Simone, di origini quindicesi e missionaria di Villaregia, all’interno della celebrazione eucaristica ci sta guidando nella riflessione sulla figura di Maria: attraverso particolari segni, o grazie e testimonianze significative, abbiamo l’opportunità di approfondire alcuni aspetti della vita di Maria. Il suo sguardo sulla vita e il suo modo di essere discepola di Cristo può portare frutti nella vita spirituale dei fedeli. Al termine di ogni celebrazione, poi, benedico una “categoria” particolare di persone, invitate a partecipare, in modo che ciascuno possa sentirsi destinatario di un particolare momento di preghiera. Infine, nei giorni 7-8-9 settembre, la nostra parrocchia terrà le porte aperte anche durante la notte con la veglia a Maria, l’adorazione eucaristica e il Rosario meditato».

La festa parrocchiale diventa occasione per consolidare il senso di comunità, di abitare nel rispetto delle norme gli spazi, rimasti vuoti durante i mesi del lockdown, ma anche per avviare una riflessione fondamentale sulle forme di religiosità popolare che caratterizzano i nostri territori: «Concentrarsi sul senso religioso della festa, cioè avendo cura della fede e della spiritualità dei fedeli, ci aiuta a purificare le nostre feste dal devozionismo, ad allontanare cioè quella forma negativa della devozione che sposta l’attenzione sulle forme esteriori, e ci spinge a cercare solo il contatto con la statua piuttosto che la concretezza della nostra fede» ci spiega don Vito. L’esperienza dei mesi vissuti lontano dalla celebrazione dei riti ci può aiutare, inoltre, ad ampliare il nostro sguardo sulla liturgia: «Il tempo difficile che abbiamo vissuto e stiamo vivendo diventa occasione feconda per recuperare ciò che avevamo perso di vista – continua don Vito – a parer mio, tre sono le dimensioni della vita liturgica su cui dovremmo focalizzare la nostra attenzione: la familiarità con la Parola di Dio, attraverso diverse forme e modalità che vanno oltre la celebrazione eucaristica; il recupero dei riti familiari, che ci permettono di vivere la liturgia nell’intimità della casa, sull’esempio delle prime comunità cristiane ed, infine, accompagnare i nostri giovani a riscoprire il senso della liturgia e dell’Eucaristia».

La comunità di Quindici vivendo la preparazione alla festa della propria patrona si appresta anche a riprendere le attività nel clima di incertezza che tutti stiamo vivendo: «Questi giorni sono molto particolari – racconta il parroco - ma non ci lasciamo scoraggiare. Insieme ai ragazzi dell’Azione Cattolica stiamo programmando le prossime attività, includendo le modalità telematiche a cui ci siamo abituati durante la quarantena. Anche la Caritas non si è mai fermata e continua la sua opera di sostegno alle famiglie del territorio. Per il catechismo c’è qualche incertezza in più: per il momento le prime comunioni sono rimandate all’anno prossimo e per la preparazione al sacramento contiamo di iniziare con i tempi e le modalità simili a quelle della scuola. Confido che l’occasione del prossimo convegno diocesano (dall’11 al 13 settembre) possa aiutarci, attraverso il confronto tra le diverse realtà diocesane, a pensare le modalità per le prossime attività pastorali».




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