Dal 10 al 13 Agosto, presso la Parrocchia San Paolo Eremita e SS. Epifania in San Paolo Bel Sito, si è tenuto il Campo per giovanissimi e giovani di Azione Cattolica sul tema Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi, frase estrapolata dal meraviglioso romanzo di Antoine de Saint Exuperì, scritto dall’autore sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Una tematica saggiamente presentata ai partecipanti dai giovani del Consiglio parrocchiale dell'associazione, «che per un mese - racconta il parroco don Fernando Russo - si sono impegnati in un percorso di formazione dal quale è scaturita tutta l'organizzazione del campo, in particolare i laboratori. Non nascondo che sono stato sorpreso dall'intelligenza e dall'acutezza con la quale hanno pensato ai contenuti da proporre ai partecipanti e alle modalità per presentarli. Mi ha molto colpito anche il coraggio con cui si sono messi tutti in gioco, senza sottrarsi al confronto e alla partecipazione».
La giornata tipo cominciava al mattino con l’accoglienza, poi alle 9.00 la preghiera in chiesa, e alle 9.30 la presentazione del tema della giornata. Poi, i laboratori, il pranzo a sacco. Nel pomeriggio di nuovo i laboratori, fino alle 18.30. Non sono mancati momenti di gioco e di socializzazione. Non è mancata la voglia di condividere e di attingere alla fede per rileggere la propria vita, come propone lo stile dell’azione cattolica. Il tutto condotto, naturalmente, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria.
Alla domanda “Cosa ha rappresentato per te questo campo?”, i neoconsiglieri rispondono con entusiasmo. Per Giuseppe, responsabile giovani il campo: «È stato un banco di prova. Rispetto agli incontri settimanali, l’ho vissuto con grande serenità. Gli altri educatori sono stati anche miei educatori. Ho imparato anche da loro»; per Ida, responsabile giovanissimi «è stata un'occasione importante, perché si sono creati dei legami. Inoltre, ce l’abbiamo messa tutta, per aiutare a comprendere che occorre vivere una vita di significato, rifuggendo le apparenze». Nicola e Amelia, consiglieri e rispettivamente coordinatore e educatrice Acr, concordano con lei: «Questo campo è stato importante per le relazioni che si sono venute a creare. Per quello che siamo stati in grado di dare e di ricevere dai ragazzi».
Tanti i temi trattati, tutti a misura di giovane. «Nelle condivisioni - sottolinea Antonio, altro responsabile giovanissimi - abbiamo avuto la possibilità di riflettere, scoprendo che i mondi di ognuno di noi non sono poi così distanti l'uno dall'altro». «Ognuno - aggiunge la giovane presidente parrocchiale Anna - ha scoperto una piccola parte di sé, che di solito si nasconde agli altri, rileggendola con gli occhi della fede».
Con il gavettone finale e la grande caccia al tesoro, interamente pensata da don Fernando, si sono concluse le tre intense giornate, lasciando tutti stanchi ma felicissimi. «Nonostante le paure e le perplessità, - ha concluso il parroco - per le restrizioni da coronavirus, l’Azione cattolica parrocchiale si è cimentata in un’estate diversa che spero sia la prima di una lunga serie di estati da dedicare alla semina ed alla sintesi nella formazione associativa».