Secondo l’ultimo Rapporto Istat sul Bilancio demografico nazionale, la popolazione campana al 31 dicembre 2019 è di 5.815.546 residenti, cifra che rivela la perdita di 46 mila unità rispetto al 2015. Un trend in calo che sembra non coinvolgere i comuni del territorio diocesano la cui popolazione risulta essere passata dai 601.541 residenti del 2015 ai 614.861 del 2019 corrispondenti, rispettivamente a 522.479 e 537.351 se si prendono in considerazione per le città di Casalnuovo, Poggiomarino e Torre Annunziata le sole frazioni di competenza diocesana: Tavernanova, Flocco e, per Torre, le località Carminiello, Cattori, Rovigliano, la zona portuale e il centro storico, sostanzialmente tutta la zona sud della città oplontina. Numeri che, seppur non in diminuzione ma stazionari, sembrano però confermare quello che è il dato generale regionale e anche quello nazionale: la popolazione sul territorio italiano non cresce.
Posando lo sguardo sui dati relativi ai nati in Campania, abbiamo ulteriore conferma in questo senso. Se in regione si è passati dai 51.005 del 2015 ai 46.746 del 2019, i comuni delle tre zone pastorali nolane – che ricadono in ben tre province, Napoli, Avellino e Salerno – si presentano con queste variazioni rispetto a nuove nascite: nella prima zona – che comprende Avella, Baiano, Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Domicella, Lauro, Liveri, Marzano di Nola, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Nola, Pago del Vallo di Lauro, Palma Campania, Quadrelle, Quindici, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Bel Sito, Saviano, Sirignano, Sperone, Taurano, Tufino, Visciano – si passa da 1.449 unità del 2015 a 1.427 del 2019; nella seconda zona – in cui ricadono Brusciano, Casalnuvo (Tavernanova), Castello di Cisterna, Mariglianella, Marigliano, Pomigliano d’Arco, San Vitaliano, Sant’Anastasia, Scisciano, Somma Vesuviana – si passa da 2.147 a 1.925 (considerano per intero il comune di Casalnuovo); nella terza zona – con i comuni di Boscoreale, Ottaviano, Poggiomarino (Flocco), San Giuseppe Vesuviano, Scafati, Terzigno, Torre Annunziata (zona Sud) – infine: da 2.085 ai 1.953 (dati anche in questo caso relativi ai comuni nella loro interezza e non alle frazioni diocesane).
Siamo al meno 6% di nati nei comuni della diocesi, in 5 anni: nello stesso periodo, a livello nazionale arriviamo quasi al 14% in meno (da 485.780 a 420.170 del 2019); a livello regionale siamo all’ 8% in meno di nati, comparando i dati già citati. Passando poi a confrontare i numeri dei comuni, suddividendoli secondo le province, si può notare che rispetto al periodo 2015–2019: per i comuni in provincia di Avellino, si passa da 327 a 302; per quelli di Napoli, da 4907 a 4610; per la provincia di Salerno, la città di Scafati, passa da 447 a 385. Da non sottovalutare poi la modifica della ‘classifica’ dei primi quattro comuni diocesani con saldo naturale in negativo: Nola (–23), Marigliano (–20), Avella (–20), Torre Annunziata (–8) nel 2015; Torre Annunziata (–51), Cicciano (–43), Pomigliano d’Arco (–42), Roccarainola (–34). C’è una crescita del 3% del numero di famiglie, sempre nell’arco degli ultimi cinque anni (da 212.747 unità a 220.049) anche se sembra registrarsi un calo del numero medio dei componenti, da 3 a 2. Di non poco conto, infine, il numero dei cancellati per altri comuni: 16.395 (nel 2015 erano 15z.974) a fronte degli iscritti da altri comuni 13.884. Il numero dei cancellati per l’estero è passato da 790 a 1.088.
*contributo pubblicato su inDialogo di Luglio