a cura di Rosalba Prisco
educatrice Acr parrocchia Maria SS della Stella
Chi non conosce il Grande Fratello? Alcuni concorrenti vengono rinchiusi in una casa e spiati 24 ore su 24 per 'il bene' dello spettacolo. Con l'emergenza Covid-10, anche noi, da un giorno all’altro ci siamo ritrovati chiusi in casa. Una situazione che si è fatta sempre più pesante non potendo vedere amici e parenti. Bisognava inventarsi qualcosa per trascorrere il tempo insieme, per essere distanti ma 'ad un millimetro dal cuore'. Così mi è nata l’idea di creare un’edizione del reality show non televisiva ma social.
Mi chiamo Rosalba e sono un’educatrice dell’Acr della chiesa Maria SS della Stella di Nola, ma per questa quarantena ho rivestito i panni della presentatrice Alessia Marcuzzi per l’edizione del Grande Fratello Educatori. Infatti, tutti i partecipanti - opinionista e concorrenti della casa - erano proprio gli educatori di Azione Cattolica della mia parrocchia. La scelta dei partecipanti è ricaduta su quel gruppo di amici, tra i tanti, che avrebbero potuto in questo periodo di emergenza continuare ad alimentare un percorso di speranza e di fede in un periodo buio attraverso una forma di divertimento positivo e condividere esperienze e trascorrere del tempo sentendoci sempre più coesi e in sintonia.
In questo modo siamo riusciti a “vedere insieme” tutti i film che sono stati proiettati in questa quarantena ai quali seguiva immancabilmente un quiz per aggiungere un pizzico di sana competizione durante la settimana. E non solo, per aumentare il divertimento, c’era la possibilità di proporre dei “contest a tema” per i quali era richiesta la partecipazione di tutti i concorrenti che, alla fine, avrebbero dovuto confrontare e valutare, secondo determinati criteri, tutte le produzioni. In questo modo, abbiamo scoperto quanto conosciamo l’uno dell’altro, abbiamo viaggiato per il mondo attraverso il racconto della “città ideale” di ognuno di noi e abbiamo rivissuto la nostra infanzia interpretando al meglio le nostre sigle dei cartoni animati preferite.
Inoltre, per far sentire la propria presenza, ogni concorrente poteva inviare foto e video simpatici e divertenti per entrare nella quotidianità dell’altro. E non è tutto, ogni venerdì sera avevamo il nostro tanto atteso appuntamento: la diretta serale.
La parrocchia dove eravamo soliti incontrarci almeno una volta a settimana, all’improvviso si era trasformata in una piattaforma per le videochiamate attraverso la quale restavamo a chiacchierare anche fino a notte fonda, senza rendercene conto.
Prima della diretta ogni concorrente doveva inviare le votazioni settimanali dei propri “compagni di casa” con le relative motivazioni, come se fossero nel “confessionale del Grande Fratello”. Ovviamente, io e la mia opinionista, osservavamo tutto e tutti, e tutto ciò che veniva fatto era oggetto di valutazione.
A che pro assegnare tutti questi punti? Alla fine di ogni settimana - il giorno successivo alla diretta - ero solita stilare la classifica dei concorrenti sulla base di tutti i punti guadagnati. Il motivo per il quale ho scelto di stilare la classifica, invece di procedere alle “nomination” era proprio perché lo scopo del gioco non era l’eliminazione ma lo stare sempre insieme.
Il Grande fratello educatori è stato per noi tutti un’occasione per continuare insieme il nostro cammino di crescita amicale e spirituale - un percorso in cui nessuno si è mai sentito solo o abbandonato. Ma la cosa più bella che ho scoperto sono le tante sfaccettature del carattere dei miei amici che erano per me ancora sconosciute. Ci siamo visti tutti quanti in una veste diversa, un po’ più “casalinga”... a nessuno importava di “mettersi in posa” anzi, più le foto erano imbarazzanti, più era bello ridere insieme. Sono caduti tutti i veli ed è stato così più facile trovare la parte più vera di tutti noi: la spontaneità di Marilena; l’energia di Serafina; la creatività di Ella; la saggezza di Monica; la forza di Fatima; la follia di Angela; la pazienza di Raffaele; la determinazione di Francesca; la dolcezza di Carmela; il dinamismo di Enrico; la grinta di Carmela; la disponibilità di Mariangela; l’eloquenza di Andrea.
Forse l’arrivo così improvviso della pandemia ci ha insegnato a non dare mai nulla per scontato... ma quelle che non sono mai scontate sono le relazioni, e questo momento più di ogni altro mi ha mostrato quanto fossero resistenti i fili di questa rete in particolare. Già prima eravamo molto legati tra di noi, ma con questa esperienza le nostre vite si sono intrecciate ancora di più.