Una comunità tra contemplazione e azione

Riscoprire l'altro nonostante la paura. La riflessione di Divisato Stefania della Comunità Interparrocchiale di Mugnano del Cardinale

 

a cura di Divisato Stefania

della Comunità Interparrocchiale di Mugnano del Cardinale

 

«Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: 'Siamo perduti', così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme». Con queste parole Papa Francesco, il 27 marzo 2020, ha presieduto un momento straordinario di preghiera, nel pieno della pandemia di coronavirus. Parole queste che hanno saputo descrivere bene lo stato d’animo e le sensazioni che tutti i cittadini provano, ormai, da diversi giorni. La meditazione del Santo Padre è stata, però, anche un’opportunità che ha permesso di rafforzare la fiducia in Dio e di affrontare con coraggio  e con la forza dello Spirito Santo anche un brutto periodo qual è quello determinato dall’emergenza sanitaria. Ha 'reimpostato la rotta verso il Signore e verso gli altri', al fine di scegliere che 'cosa conta e che cosa passa' e di 'riattivare la solidarietà'.

In questo periodo straordinario, durante il tempo della paura, la macchina della solidarietà ha riscaldato il suo motore. La Chiesa, l’Azione Cattolica e varie associazioni territoriali, ancora una volta, sono scese in campo e, attraverso varie iniziative di sostegno, hanno riacceso la speranza. L’Azione Cattolica di Mugnano del Cardinale, in particolare, coordinata da Don Giuseppe Autorino, ha dato luogo a due importanti iniziative: una raccolta di generi di prima necessità presso la Parrocchia Maria SS. del Carmine per le famiglie in difficoltà e preparazione di pasti caldi, consegnati, a persone in quarantena e non autosufficienti. Intere famiglie si sono impegnate, all’interno delle  loro case, a  trasmettere il proprio calore a tutte le persone. Tali attività hanno permesso all’intera comunità di porsi al servizio del prossimo, nonostante le restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria, e di fare del “bene comune”.

Dal punto di vista personale, tali iniziative mi hanno regalato tanto in quanto mi hanno permesso di  sentirmi vicina all’altro nonostante le distanze e, soprattutto, ha riacceso in me la forza di fare ancora di più per il prossimo, quella forza che, in un primo momento, la preoccupazione determinata dall’emergenza che stiamo vivendo, aveva, solo per poco, indebolito. Questa è “la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte”. Tutto ciò ha contribuito, inoltre, ad accrescere in me quel senso di responsabilità che, da sempre, noi tutti abbiamo nei confronti degli altri. Probabilmente, è in  momenti come questi che si riscopre il valore autentico dell’essere comunità. Non siamo autosufficienti da soli. Abbiamo una responsabilità nella cura del dono più prezioso che il Signore ci ha fatto: la vita di ogni essere umano. Abbiamo bisogno dell’altro per vivere al meglio ogni singolo momento della nostra esistenza. Affinché ciò sia possibile siamo chiamati a riscoprire il senso di ogni cosa nella semplicità del vivere quotidiano, facendoci guidare dagli insegnamenti di Gesù. Perché come gli antichi naviganti hanno bisogno delle stelle noi abbiamo bisogno del Signore, Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Lui la vita non muore mai. Con la speranza che questo periodo sia occasione di riflessione e di crescita per l’intera comunità cristiana.

 

 




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