Gesù passava tra la gente, curava le loro ferite materiali e spirituali e così annunciava il regno di Dio.
Padre Arturo D’Onofrio e il suo braccio destro padre Nicola Ariano possono essere considerati i pionieri di questo stile missionario in Italia e i America Latina. L’Italia del secondo dopoguerra e la Columbia dell’ultimo decennio del secolo scorso presentavano problemi comuni: povertà estrema e energie di ragazzi e di giovani che potevano essere disperse. Padre Arturo e sul suo esempio padre Nicola hanno capito che per annunciare il vangelo bisognava essere imprenditori della crescita.
Padre Nicola scrive: «Padre Arturo si preoccupa che per gli assistiti nelle nostre case non ci sia solamente il piatto caldo, ma egli pensa al futuro di questi ragazzi … Questi ragazzi devono affrontare i problemi della vita preparati. Devono imparare un mestiere secondo le proprie attitudini. Padre Arturo prepara presso le nostre case i vari centri di addestramento professionale, che hanno qualificato decina di migliaia di giovani, dando loro la possibilità di guadagnarsi onestamente il pane, inserirsinella vita e potersi formare una famiglia secondo il pensiero ed il cuore di Dio».
Entrambi hanno messo su un modello per diventare imprenditori della crescita: vivere i problemi delle persone in difficoltà; non negare il problema ma cercare soluzioni reali anche se sembrano folli; preoccuparsi che ci siano operatori preparati allo scopo del servizio. Annunciare il Regno di Dio mediante la formula di immedesimarsi nei problemi delle persone converte molte più persone di quanto si immagina. Se guardiamo le opere che Padre Arturo ha realizzato in Italia dal 1943 al 1970 e padre Nicola, come braccio destro di padre Arturo, in Columbia dal 1971 al 1985, si resta sbigottiti. Le comunità locali dedicano ad alcuni suoi figli dei monumenti per riconoscerli come proprio tesoro culturale e spirituale. Visciano ha dedicato a padre Arturo un bel monumento all’ingresso dell’autostrada di Tufino. Il 29 settembre si è commemorata la dipartita di padre Nicola, nella parrocchia di Marzano di Nola dove è stato battezzato e ha celebrato la sua prima messa. In tale occasione si è chiesto alla giunta comunale ed al sindaco Franco Addeo di intitolargli una strada.