È stata un’estate rovente come non si vedeva da diversi anni, ma ciò che invece si è continuato a vedere e sentire per settimane è stato il bollettino quotidiano di roghi tossici appiccati tra un paese vesuviano e l’altro. Giorni in cui per evitare di inalare questi veleni sono stato costretto a stare in casa con le finestre chiuse, attaccato a qualche ventilatore per trovare qualche forma di sollievo. Una situazione insostenibile, ma soprattutto una rabbia e uno sconforto sempre più grande nel vedere bruciare e avvelenare la mia terra, e nel vedere le denunce dei cittadini cadere nell’indifferenza totale delle istituzioni.
La misura è divenuta colma quando poi qualcuno ha deciso che questa routine andava superata, che avvelenare la terra non bastava più: questa estate passerà infatti alla storia come quella in cui il Vesuvio e il monte Somma sono stati oggetti della più deplorevole e criminale aggressione mai subita. Ettari e ettari di vegetazione bruciata, di colture secolari e di specie animali fortemente compromesse, senza parlare dell’enorme disagio e del rischio corso da tanti cittadini.
Hanno iniziato così a riecheggiare sempre più forti nel mio cuore e nella mia mente alcune parole di Papa Francesco, lette nella Laudato si' : ”Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.“
Parole che mi interpellavano e mi chiedevano di fare qualcosa, ma non sapevo cosa, fino a quando grazie ai giovani-adulti di Azione cattolica delle parrocchie San Francesco di Pomigliano d'Arco e Sant'Anastasia è nata un’iniziativa semplice ma concreta: un trekking sul monte Somma in occasione della 12° Giornata per la Custodia del Creato di domenica 3 settembre con celebrazione e contributo per la ripiantumazione delle zone colpite. Il tempo ha remato contro di noi. Ma la passeggiata è solo rinviata di qualche domenica.
Si tratta di un gesto semplice, ma è un gesto che mi auguro oltre alla condanna allo scempio procurato e all’indifferenza delle istituzioni possa aiutarci a dire che noi ci siamo e vogliamo prenderci cura della nostra terra.
Su questa terra camminiamo, e camminando la guardiamo: il nostro sguardo non può far finta di non vedere.
