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Samuele, Gedeone e Giuseppe. Tre giovani protagonisti della Storia della Rivelazione. Tre giovani ai quali Dio ha affidato compiti vitali, per un intero popolo. Tre giovani dei quali Dio si è fidato.
Attraverso di loro, il vescovo di Nola, Francesco Marino, dialogherà con i giovani che parteciperanno ai tre incontri promossi dalla Pastorale giovanile diocesana.
Saranno i giovani a porre domande, ma sarà anche il vescovo a porre domande ai giovani. Una possibilità per conoscersi di più, per scoprirsi un po' di più, reciprocamente, a partire dalla riflessione suscitata dalla Parola.
Gli incontri sono una possibilità per continuare, a livello diocesano, il confronto ampio che il Papa ha voluto iniziare con i giovani attraverso il Sinodo dei vescovi celebrato lo scorso ottobre e che ha dato come primo frutto l'Esortazione apostolica "Christus vivit".
Il vescovo Marino, ha scritto un messaggio ai giovani per invitarli: "Ogni buon cercatore - ha scritto - non smette di interrogarsi, non smette di far emergere delle domande di senso sulla propria vita. Dio stesso ama le domande, si lascia interrogare: 'Cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai', dice rivolgendosi al provato Giobbe; e Gesù, non lascia forse che le folle lo interroghino? Non lascia che Pilato lo interroghi? E le risposte di Dio sono sempre risposte di vita, anche quando non sono immediatamente comprensibili, come avviene nella morte del Crocifisso. Ma poi ecco improvvisa e inaspettata la sua risposta, la risurrezione. Anche voi domandate. Vi invito a fare domande nella vostra preghiera. A fare domande anche al vescovo. Magari in uno dei prossimi incontri che avrò con voi, quelli promossi dalla Pastorale giovanile. Vi aspetto. Venite, domandate: insieme, con l’aiuto di Cristo Crocifisso e Risorto, cercheremo risposte".
Le date degli incontri sono: 10 maggio, presso la parrocchia Immacolata di Saviano; 17 maggio, presso la parrocchia San Sebastiano Martire di Brusciano; 24 maggio, presso il cineteatro San Pietro di Scafati. Tutti gli incontri inizieranno alle ore 20 e termineranno con un apericena.
Il messaggio del vescovo Marino
Cari giovani, a pochi giorni dalla Domenica di Risurrezione, ho sentito il desiderio di scrivervi. Stiamo vivendo nella liturgia il tempo durante l’Ottava di Pasqua che ci fa meditare sulle apparizioni del Risorto, riproponendoci l’invito al rinnovamento della nostra vita, sulla rinascita battesimale e la gioia missionaria dell’annuncio pieno di speranza della vittoria della Vita e dell’Amore sulla morte e sulla violenza.
Ci mettiamo anche in cammino verso la Pentecoste, che come Chiesa diocesana, rivivremo nella Veglia dell’8 giugno presso le Basiliche paleocristiane di Cimitile. Un tempo di approfondimento della fede, di conoscenza del Risorto, anche di attesa, di speranza, lo stesso che i primi discepoli del Signore vissero intimoriti e disorientati, ma rimanendo insieme, in preghiera, ed esprimendo quel bisogno ‘fisico’ dell’amicizia che è proprio di voi giovani. Ed amici li aveva chiamati il Signore.
Vi scrivo cari giovani per dirvi ancora che la Chiesa, anche la nostra Chiesa locale, ha bisogno di voi perché, come ci ricorda papa Francesco nell’Esortazione apostolica Christus vivit, «sono proprio i giovani che possono aiutarla a rimanere giovane, a non cadere nella corruzione, a non fermarsi, a non inorgoglirsi, a non trasformarsi in una setta, ad essere più povera e capace di testimonianza, a stare vicino agli ultimi e agli scartati, a lottare per la giustizia, a lasciarsi interpellare con umiltà».
Per quello che siete e per quello che potete essere per amore, cari giovani vi invito a vivere con intensità questo cammino pasquale che conduce alla Pentecoste: aprite il cuore a Cristo Risorto, aprite il cuore al prossimo che attende la vostra testimonianza gioiosa. Continuate a seguire il Signore, e ad attendere lo Spirito Santo, pregando il Padre, insieme ai vostri amici. Seguitelo sui passi di quanti si lasciarono sorprendere dalla novità della sua Presenza che mostrava i segni della sua passione, espressione di un Amore che resta per sempre, per l’eternità. Anche voi tornate con i Dodici in Galilea, per meditare la parola di Dio, condividere il Pane spezzato e raccontarvi gli uni gli altri le meraviglie operate dal Signore unico capace di restituirvi la vera libertà, come i discepoli, Maria di Magdala e le altre donne. Provate a guardare alla Croce e al Sepolcro vuoto con i loro occhi e cercate nel vostro cuore il sigillo della vostra appartenenza a Cristo, quel sigillo che dal giorno del battesimo ha preso a brillare con vigore in voi. Cercate Cristo nel vostro cuore, imparate con lui ad essere «eternamente giovani», ad essere nel quotidiano «l’adesso di Dio». Perché se voi vi farete cercatori, anche noi adulti ritorneremo ad esserlo. Solo il Cristo Vivente è in grado di dare senso alla nostra esistenza. Egli insegna ad amare. Ci dice che possiamo sperare nell’Amore.
Ogni buon cercatore non smette di interrogarsi, non smette di far emergere delle domande di senso sulla propria vita. Dio stesso ama le domande, si lascia interrogare: «Cingiti i fianchi come un prode, io t’interrogherò e tu mi istruirai», dice rivolgendosi al provato Giobbe; e Gesù, non lascia forse che le folle lo interroghino? Non lascia che Pilato lo interroghi? E le risposte di Dio sono sempre risposte di vita, anche quando non sono immediatamente comprensibili, come avviene nella morte del Crocifisso. Ma poi ecco improvvisa e inaspettata la sua risposta, la risurrezione.
Anche voi domandate. Vi invito a fare domande nella vostra preghiera. A fare domande anche al vescovo. Magari in uno dei prossimi incontri che avrò con voi, quelli promossi dalla Pastorale giovanile il 10, 17 e 24 maggio. Vi aspetto. Venite, domandate: insieme, con l’aiuto di Cristo Crocifisso e Risorto, cercheremo risposte. Vi benedico con gioia.
La locandina della Pastorale giovanile