News
“L’Ac è una scelta che si rinnova per sempre, ogni mattina al risveglio e ogni notte prima del riposo. Prendete molto sul serio, con gioiosa serietà, questa appartenenza associativa che è adesione piena alla Chiesa, al Mistero di Cristo e all’umanità tutta intera… Sii te stessa, cara Ac, e sarai sempre una risorsa preziosa e irrinunciabile”.
Così il vescovo Francesco nella lettera indirizzata all'Azione cattolica diocesana, in vista dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione e Festa dell’Adesione all'associazione e consegnata domenica 3 dicembre, in occasione della consegna delle tessere ai presidenti parrocchiali.
Questo il testo integrale:
Carissimi laici e assistenti dell’Azione Cattolica diocesana di Nola,
anch’io vivo con trepidazione questo 8 dicembre, il primo che celebro insieme a voi come pastore. Accogliete questa mia lettera innanzitutto come un “grazie” per l’amicizia che ci siamo promessi in modo semplice e spontaneo in questo tempo di conoscenza, per il calore che ho percepito quando ho incontrato l’associazione in diocesi e nelle parrocchie. “Grazie” anche perché vedo e sento che davvero prestate un servizio importante alla Chiesa e alle città, raccogliendo l’eredità di grandi figure laicali e sacerdotali. Anche io, come voi, mi sono “preparato” a questo giorno: affidandomi a Maria e contemplando il suo “sì” pieno e libero; facendo memoria della mia storia personale in associazione, intessuta da amicizie ed esperienze indelebili; fissando i punti salienti di una identità laicale che, radicata nel Concilio, vuole animare il presente e proiettarsi verso il futuro.
Da questo partirei, da quei pilastri che fanno di un laico credente un esempio luminoso di fede e umanità. La curiosità e l’empatia verso il mondo e verso le persone. La disponibilità al dialogo. Il desiderio di crescere, conoscere e capire. La passione per la comunione. La consapevolezza della centralità del compito educativo. L’impegno personale e sociale a 360 gradi, gratuito e senza riserve. Il Papa, lo scorso 30 aprile, vi ha posto un invito molto esigente: “Rimanete aperti alla realtà che vi circonda. Cercate senza timore il dialogo con chi vive accanto a voi, anche con chi la pensa diversamente ma come voi desidera la pace, la giustizia, la fraternità. È nel dialogo che si può progettare un futuro condiviso. È attraverso il dialogo che costruiamo la pace, prendendoci cura di tutti e dialogando con tutti”. Certo non sono parole che vi giungono nuove. Sono, semplicemente, la parte più profonda dell’identità associativa. Eppure vanno ribadite, sempre. Non solo l’8 dicembre, ma ogni giorno. Perché l’Ac, ve lo dico da ex assistente diocesano e parrocchiale, è una scelta che si rinnova per sempre, ogni mattina al risveglio e ogni notte prima del riposo. Prendete molto sul serio, con gioiosa serietà, questa appartenenza associativa che è adesione piena alla Chiesa, al Mistero di Cristo e all’umanità tutta intera.
Grande è la responsabilità dei laici in questi tempi, grande la responsabilità dei sacerdoti-assistenti nel dedicare alla cura e alla formazione dei laici una parte rilevante, non residuale, del proprio ministero. Cosa ci fa essere più “preti” di aiutare un ragazzo a crescere nell’amore del Signore, di aiutare un giovane a orientarsi nella vita, di aiutare una famiglia a non perdere le coordinate… Potrei fare tanti esempi, ma tutti portano allo stesso punto: per un sacerdote l’AC può essere la grande palestra in cui esercitarsi nella più grande opera di misericordia: la cura dell’altro, a partire dalla cura della vita interiore che alimenta e dà senso a tutte le dimensioni dell’ordinario.
Vi porto quindi tutti nel cuore, laici e assistenti di AC della diocesi di Nola, in questo giorno in cui Maria, con genio femminile, ci spalanca la porta della Salvezza. So che potrò contare su di voi, so che anche attraverso di voi gesti e parole d’amore potranno raggiungere gli angoli più remoti della nostra diocesi.
E allora, “buona adesione”, cara AC!
Sii te stessa e sarai sempre una risorsa preziosa e irrinunciabile!