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«Ogni sinodo, ogni tempo liturgico, ogni azione ecclesiale vive sempre di questa consapevolezza: 'Il Signore viene!' ed è articolazione di questa invocazione: 'Signore, vieni!'. Riappropriamoci perciò come comunità cristiana dell’entusiasmo e della creatività per un nuovo cammino di incontro al Signore, riscoprendo la corresponsabilità e la creatività pastorali. Gli uffici diocesani quest’anno propongono perciò solo alcune piste di impegno, atteggiamenti più che celebrazioni. Riappropriamoci perciò come comunità cristiana dell’entusiasmo e della creatività per un nuovo cammino di incontro al Signore, riscoprendo la corresponsabilità e la creatività pastorali».
Così leggiamo nella presentazione del piccolo sussidio che gli uffici diocesani propongono alle comunità parrocchiali per il tempo d'Avvento.
«Uno schema per la Lectio divina, una celebrazione vigiliare, un’offerta per l’ambulatorio sanitario - Epiméleia - che la Caritas diocesana vuole realizzare per i più poveri, da consegnare al vescovo Francesco in occasione della Giornata Pro Episcopo del prossimo 8 gennaio. Sono piccoli germogli, segni semplici che però possono diventare stile per una rinnovata presenza e una efficace testimonianza».
Ecco l'introduzione integrale
Carissimi,
il tempo di Avvento e il tempo sinodale quest’anno si intrecciano e si illuminano a vicenda. È davvero un tempo nuovo quello che viviamo: tempo di germogli, tempo di attese, tempo di trepidazione, tempo di desideri. Le difficoltà attuali, sanitarie, economiche, politiche, sociali, anziché spegnere l’attesa e addormentare il desiderio, li accendono ancora di più e più forte fanno sorgere il grido: Vieni!
Ogni sinodo, ogni tempo liturgico, ogni azione ecclesiale vive sempre di questa consapevolezza: “Il Signore viene!” ed è articolazione di questa invocazione: “Signore, vieni!”.
Riappropriamoci perciò come comunità cristiana dell’entusiasmo e della creatività per un nuovo cammino di incontro al Signore, riscoprendo la corresponsabilità e la creatività pastorali.
Gli uffici diocesani quest’anno propongono perciò solo alcune piste di impegno, atteggiamenti più che celebrazioni.
Ascoltare, pregare, donare: ci sembrano questi i verbi da imparare a coniugare per ritrovarci chiesa che cammina verso il Regno.
Uno schema per la Lectio divina, una celebrazione vigiliare, un’offerta per l’ambulatorio sanitario che la Caritas diocesana vuole realizzare per i più poveri, da consegnare al vescovo Francesco in occasione della Giornata Pro Episcopo del prossimo 8 gennaio. Sono piccoli germogli, segni semplici che però possono diventare stile per una rinnovata presenza e una efficace testimonianza.
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