News
Domenica in edicola con Avvenire ci sarà lo Speciale dedicato alla Metropolia di Napoli.
In occasione della Giornata dei Poveri, la Chiesa di Nola dedica la pagina alla Carità, intervistando il direttore don Arcangelo Iovino sulle prossime tappe della Caritas diocesana a partire dalla partecipata e fruttuosa assemblea di inizio anno, vissuta lo scorso 29 settembre. Al centro delle scelte pastorali la cura delle persone, il loro ascolto, sia in quanto bisognose di aiuto che in quanto volontari e operatori pastorali.
Anche il vescovo Marino ha dedicato all’ascolto il suo editoriale: .
Nella pagina anche la presentazione di due interessanti iniziative diocesane - gli incontri d’Avvento, promossi dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Nola-Acerra e dedicati a pace, perdono e giustizia; le giornate dell’Avvenire e del Sovvenire, promosse dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali - e la notizia dell’inizio del servizio pastorale dei nuovi parroci di Santa Maria delle Grazie a Marigliano e San Pietro Apostolo a Scafati.
In anteprima l'editoriale del vescovo di Nola.
Sappiamo ascoltare il poveri?
Sappiamo davvero ascoltare i poveri? Papa Francesco si e ci rivolge questa domanda nel messaggio per la seconda Giornata dei poveri che proprio oggi viviamo. Quale la risposta? Non credo ce ne sia una che possa valere per sempre. Quella rivolta dal Santo Padre è una domanda che come Chiesa locale, come comunità parrocchiali, come singoli dovremmo porci ogni giorno, per evitare il rischio di dare ai poveri risposte che soddisfino noi stessi, che ci guadagnino il plauso dell'opinione pubblica, che ci illudano di aver .
I poveri che incontriamo ci chiedono risposte immediate a bisogni urgenti certo, ma ogni loro bisogno, ogni loro grido d'aiuto traduce in modi diversi l'unica grande domanda di giustizia. La domanda per eccellenza, una domanda dalla difficile, pesante risposta. Pesante perchè comporta il saper rinunciare, con la stessa prontezza della di cui si narra nel Primo Libro dei Re: davanti al rischio che il suo bambino, rivendicato da un'altra donna, venisse diviso in due così come ordinato da re Salomone, 'Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!'» (1Re 3,26). Siamo disposti a rinunciare al di più per la giustizia, per la povertà o meglio per il fratello e la sorella in povertà? Siamo disposti a rispondere alla grazia del battesimo testimoniando con la vita l'annuncio del Vangelo che è risposta alle povertà, che è possibilità di liberazione e via di giustizia?
Pochi giorni fa abbiamo celebrato la solennità di San Felice, primo vescovo e martire, patrono della città e della diocesi. Liberando due indemoniati attirò su di sè l'attenzione dell'autorità romana; arrestato, cercarono di costringerlo ad adorare gli dei ma il tempio sprofondò in una voragine. Il prodigio portò all'elezione episcopale di Felice, Felice rispose a quel segno di grazia con il servizio, fino al dono della sua vita, perchè il Vangelo potesse continuare a generare vite, perchè la Chiesa di Nola potesse continuare a porgere l'orecchio al grido dei poveri, dei prigionieri dell'ingiustizia, alle domande di liberazione.
La Carità, ci ha ricordato il cardinale Montenegro, è il termometro della fede. Domandarsi quotidianamente se sappiamo ascoltare i poveri è domandarsi quotidianamente che posto ha Cristo nella nostra vita, chi è per noi Gesù di Nazareth.