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Il messaggio del vescovo Marino
Mentre sono a Roma per l’Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, mi giunge la dolorosissima notizia della sparatoria avvenuta a Sant’Anastasia nella quale è stata tragicamente coinvolta una famiglia della nostra Diocesi.
Con cuore di padre mi rendo presente ai genitori, condividendo la loro apprensione per le preoccupanti condizioni della figlioletta gravemente ferita. Chiedo a tutta la nostra comunità diocesana di unirsi alla preghiera del vescovo, affinché la Vergine dell’Arco – tanto cara alla devozione del popolo anastasiano – interceda per il buon esito dell’intervento chirurgico e per una rapida guarigione di tutti gli innocenti che sono stati coinvolti in questa brutale e incomprensibile aggressione. Ancora una volta, come nell’effige della nostra Madonna, un colpo di efferata violenza macchia il volto dell’amata comunità di Sant’Anastasia, chiamata ora a trasformare questa ferita in occasione di riscatto sociale e rinnovato impegno contro ogni forma di criminalità.
Insieme ai parroci e ai religiosi della città, faccio appello a tutta la società civile: ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze, si senta responsabile nel fare luce su questa tristissima vicenda e fornisca quanto sarà utile alle forze dell’ordine per ristabilire la giustizia e la buona fama dell’intera popolazione; nessuno ceda alla tentazione dell’omertà e della paura. Tutti adoperiamoci per costruire una società dove le famiglie possano trovare sicurezza e i giovani crescere nel ripudio della violenza e dell’atteggiamento camorristico. La Chiesa - come ha ricordato in questi giorni il Card. Presidente Matteo Zuppi – resiste alle “forze disgregative” nei nostri territori ed è a servizio del bene comune, nella certezza che nel cantiere di un mondo migliore si lavora insieme.
Invocando lo Spirito di coraggio per una nuova Pentecoste, tutti benedico.
+ Francesco Marino
Il messaggio