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La liturgia del Mercoledì delle Ceneri dà il via al periodo quaresimale che condurrà alla gioia della Pasqua. Un gesto, quello di coprirsi di cenere già presente nella nella tradizione biblica veterotestamentaria e che la Chiesa ha conservato come simbolo che apre alla conversione del cuore, alla luce della quale assumono il proprio senso il digiuno e l'astinenza.
Il vescovo di Nola, Francesco Marino, presiederà la liturgia per l'inizio dei quaranta giorni di penitenza, mercoledì 14 febbraio, alle 19.00, presso la Basilica Cattedrale di Nola.
"Il digiuno e l’astinenza - insieme alla preghiera, all’elemosina e alle altre opere di carità - appartengono, da sempre - ci ricorda la Nota pastorale della Conferenza episcopale campana, Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza, 1 - alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa: rispondono, infatti, al bisogno permanente del cristiano di conversione al regno di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell’aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre. Nella penitenza è coinvolto l’uomo nella sua totalità di corpo e di spirito: l’uomo che ha un corpo bisognoso di cibo e di riposo e l’uomo che pensa, progetta e prega; l’uomo che si appropria e si nutre delle cose e l’uomo che fa dono di esse; l’uomo che tende al possesso e al godimento dei beni e l’uomo che avverte l’esigenza di solidarietà che lo lega a tutti gli altri uomini. Digiuno e astinenza non sono forme di disprezzo del corpo, ma strumenti per rinvigorire lo spirito, rendendolo capace di esaltare, nel sincero dono di sé, la stessa corporeità della persona. Ma perché il digiuno e l’astinenza rientrino nel vero significato della prassi penitenziale della Chiesa devono avere un’anima autenticamente religiosa, anzi cristiana".
"La Quaresima - ha scritto il vescovo Marino nel suo Messaggio - è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito attraverso i mezzi santi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina".