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A ridosso del voto in 13 comuni della diocesi, una nota congiunta dell’Ufficio per la pastorale sociale, Caritas, Azione cattolica e Progetto Policoro invita candidati e cittadini ad uscire dalla logica degli «interessi di parte» e mettere al centro del dibattito quattro priorità, che gli organismi della diocesi di Nola sintetizzano in quattro parole: «Pane, casa, salute ed educazione».
Ecco le priorità per chi cura il bene comune
«Pane, ovvero la vocazione produttiva di un territorio che non può più vivere di mance, assistenzialismi e improvvisazione, ma che deve riuscire ad esprimere una visione che porti lavoro vero», spiegano i responsabili diocesani. «Casa – si prosegue – perché l’emergenza abitativa ha ormai toccato picchi che solo amministratori e cittadini ciechi non vedono», mentre «i numeri delle strutture assistenziali e caritative della diocesi dicono più di qualsiasi discorso». Con «salute», invece, la nota intende sottolineare soprattutto il collegamento con «la qualità dell’aria e dell’ambiente – deteniamo troppi allarmanti record negativi – e con l’efficienza ed efficacia dei servizi pubblici di prevenzione e cura». Infine, ma non ultima, l’educazione. «È molto più di avere strutture scolastiche – si evidenzia nel comunicato congiunto –. È una vera e propria capacità di immaginare alleanze tra scuole, famiglie, parrocchie e associazioni per offrire “tempo buono”, più che “tempo pieno”, ai nostri bambini, ragazzi e adolescenti».
La cura a livello amministrativo e politico di questi quattro temi è l’unica forma di prevenzione della povertà: «La povertà – dicono Ac, Caritas, Pastorale sociale e Policoro – non è una condizione contingente in cui si cade per fato, ma una condizione che si realizza potenzialmente per tanti quando una comunità non aiuta le persone a garantirsi con le proprie forze pane, casa, salute ed educazione».
È la prima volta che le quattro sigle diocesane, entro le quali agiscono e collaborano attivamente laici impegnati sia nella pastorale ordinaria sia nell’azione sociale, scrivono e promuovono insieme un testo per aiutare il discernimento in vista del voto amministrativo: «perché né la politica né le comunità assistano passivamente allo svilimento del senso della democrazia e della partecipazione». È infatti evidente la crescente instabilità delle istituzioni comunali, come dimostra anche il recente commissariamento di Nola per la mancata approvazione del bilancio. «Diverse amministrazioni della diocesi – si spiega nella nota – sono rette da commissari prefettizi nominati o per crisi politiche o, fatto gravissimo, per infiltrazioni camorristiche».
È importante che i cittadini non perdano la fiducia nel livello istituzionale a loro più prossimo: «La difficoltà delle parti politiche di individuare e perseguire il bene comune e la scarsa formazione sociale dei cittadini», si traduce «in competizioni con un numero enorme di liste e candidati, in campagne elettorale rissose e persino in situazioni-limite dove c’è una sola lista che si candida senza sfidanti».
I comuni al voto nella diocesi, come detto, sono 13: Mugnano, Quadrelle, Boscoreale, Brusciano, Cicciano, Cimitile, Ottaviano, Palma Campania, San Giuseppe Vesuviano, San Vitaliano, Scisciano, Marzano di Nola e Lauro.
Ac, Caritas, Pastorale sociale e Policoro chiedono «serietà nelle motivazioni» ai candidati e «pienezza e libertà di coscienza» agli elettori, e incoraggia iniziative di formazione e informazione da parte di comunità e associazioni in vista del voto. Al momento sia a Cicciano sia a Boscoreale la comunità cristiana ha organizzato confronti tra candidati a sindaco.