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Questa mattina, in Cattedrale, il vescovo Marino ha presieduto il Pontificale per la Solennità di San Felice primo vescovo di Nola e martire.
«La Parola di Dio ci illumina sul senso della Festa che viviamo e sulla bellezza della nostra fede - ha detto il vescovo durante l'omelia - che ci è trasmessa dai nostri santi. Perché è bella la nostra fede, come è bella la realtà divina in cui il mondo è stato creato. E dobbiamo ricordarlo in questi tempi difficili nonostante i quali resta la bellezza di Dio, della fede che ci fa intravedere sul volto di Cristo e di chi l'ha seguito la bellezza del credere, dello sperare, dell'amare. Ed è bello perciò assaporare questa Parola di Dio, il vangelo di Gesù che oggi ci presenta il paragone che Cristo stesso fa tra il suo morire e risorgere e il chicco di grano che se non muore rimane solo. È Gesù questo chicco di grano che con la sua risurrezione produce un' abbondanza di Grazia che attraverso la sua Chiesa si riversa sul mondo: di questi frutto noi ancora godiamo e mi piace richiamare la Santa Messa in cui noi partecipiamo di questo frutto: anche noi siamo sepolti con cristo e risorti con lui. Gesù ci invita a far parte del suo dinamismo di vita attraverso la nostra vita, e quella della Chiesa. Di fronte alle prove noi abbiamo la certezza che attraversandole, come ha fatto Gesù, c'è la pienezza della vita. Cristo ci invita a camminare con lui con la certezza che c'è la Risurrezione, che c'è la vita che nasce dalla Pasqua. Certezza che aveva san Felice e che lo sosteneva nell'annuncio. 'Se uno mi vuole servire mi segua' dice Gesù a noi come lo ha detto a San Felice. Affidiamoci a questa certezza per attraversare le prove con il cuore luminoso».