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Questa mattina, il vescovo Francesco Marino, ha presieduto la Santa Messa per la Solennità dell'Immacolata Concezione.
"La Solennità della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria è per noi somma gioia, vedendo nella madre e nel mistero di luce e grazia
che in lei si compie l’anticipo del dono del Natale - ha detto il presule durante l'omelia -. Guardando a lei noi già pregustiamo la felicità della rinascita in Cristo e cioè della nostra vocazione ad essere santi e immacolati nella carità. San Paolo eleva un inno di ringraziamento che facciamo nostro perché il Padre in Cristo ci ha benedetti, portando a compimento un disegno di sapienza e amore. Prima della creazione ci ha chiamato ad essere santi e immacolati nella carità, nell'amore, riflesso del suo. Santi e immacolati di fronte a lui, nel nostro rapportarsi a lui che è Padre. Le parole di San Paolo descrivono il mistero della Chiesa, creata e salvata in Cristo, riportata alla sua bellezza originaria. Dicevano i padri che prima viene la Chiesa e poi Maria, lei che è il membro eletto più alto della Chiesa, in lei la Chiesa raggiunge la sua perfezione. E mentre noi abbiamo conosciuto il morso del peccato, in lei contempliamo un avvenimento singolare: in vista delle redenzione lei è stata preservata dal peccato. Lei è la piena di grazia, la tutta santa, totalmente pervasa dalla santità dello Spirito di Dio e questo è per noi un grande dono: in Maria siamo chiamati alla santità. Lei ce lo ricorda con la sua presenza nel cuore stesso della Chiesa. Se Cristo è il sole della redenzione, alba di ogni grazia che viene da Dio, Maria è l'aurora che preannuncia questo dono. È bella questa Festa, pregustiamo il Natale ma anche il nostro essere rinati come figli di Dio e la gioia di poterne godere nell'eternità".