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«All’origine dell’iniziativa c’è il dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e che non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile, se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata».
Così l'Azione cattolica e il vicariato per l'Evangelizzazione e il laicato scrivono nella lettera indirizzata ai parroci della diocesi per invitare le comunità cristiane a pregare per le vittime innocenti delle mafie il prossimo 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie: «Un’occasione di preghiera in ricordo di tutte le vittime (in diverse città vengono organizzati momenti in cui sono scanditi singolarmente tutti i nomi), di riflessione, di approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione e che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle loro storie. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale alla verità; un diritto che appartiene alle vittime, ai loro familiari, ma anche a noi tutti» - sottolineano, aggiungendo quanto sia «necessario rilanciare l’attenzione sulle vittime delle mafie, specie in un anno in cui, a causa della pandemia, la stretta delle organizzazioni criminali sulle tante attività in difficoltà economica rischia di farsi più forte e pericolosa».
Il testo della lettera
Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra la “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Una Giornata che nasce da un’iniziativa promossa da Libera e istituzionalizzata nel 2017.
All’origine dell’iniziativa c’è il dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e che non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile, se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata.
Il 21 marzo diventa così un’occasione di preghiera in ricordo di tutte le vittime (in diverse città vengono organizzati momenti in cui sono scanditi singolarmente tutti i nomi), di riflessione, di approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione e che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle loro storie. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire, al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale alla verità; un diritto che appartiene alle vittime, ai loro familiari, ma anche a noi tutti.
Questo è il motivo per cui, come Azione Cattolica diocesana, insieme al vicariato per l’Evangelizzazione e il laicato, crediamo sia significativo e necessario rilanciare l’attenzione sulle vittime delle mafie, specie in un anno in cui, a causa della pandemia, la stretta delle organizzazioni criminali sulle tante attività in difficoltà economica rischia di farsi più forte e pericolosa.
Proponiamo, quindi, che durante le celebrazioni del 21 marzo si ricordino le vittime delle mafie e che si integri la preghiera dei fedeli con le seguenti orazioni:
- Preghiamo per noi tutti, affinché le nostre scelte siano compiute cercando sempre il bene comune, percorrendo insieme la strada della solidarietà e del rispetto reciproco.
- Preghiamo perché la grazia di testimoniare pienamente il Vangelo ci aiuti a cercare sempre la Verità, a rispettare le leggi che regolano la convivenza degli uomini e a condannare la logica del malaffare, che nel nostro territorio assume il volto sanguinoso della camorra.
Vincenzo Formisano don Alessandro Valentino
presidente Azione Cattolica diocesi di Nola vicario per l’Evangelizzazione e il Laicato
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