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Ancora una proposta dell'Ufficio Liturgico diocesano per vivere in pienezza questo tempo di Pasqua: un sussidio per vivere il Giovedì Santo
"Alla Pasqua - scrive il direttore dell'Ufficio, don Raffaele Rianna - non si assiste, la si celebra e quindi ci si prepara, forse questa volta come mai prima. Celebriamo la Pasqua “restando a casa”. Lo spazio della casa è chiamato a diventare luogo del culto spirituale. Le relazioni più intime, se vere, se vissute in Cristo, diventano «tempio dello Spirito» (1Cor 6,19). Accade già, ogni giorno, nella cura del cibo, nella cura del corpo, nella malattia, nell’amore… ma ora tutto questo deve essere celebrato in memoria della Pasqua di Gesù. In ogni casa bisogna inventarsi uno spazio con dei segni che richiamino la fede: un cero, un crocifisso, una tovaglia particolare che viene messa sulla tavola nei momenti celebrativi… Tutto questo poi potrebbe rimanere come un’esperienza che si può sempre ripetere: possiamo celebrare la fede nelle case, nella vita quotidiana, in ogni giorno. Vogliamo semplicemente offrire dei suggerimenti di celebrazioni domestiche e di gesti minimi. Ma offrono l’occasione per iscrivere la fede e la sua celebrazione nella vita quotidiana, tra le mura di casa".
Dodici pagine agili, ricche di spunti di riflessione e di possibilità di approfondimento. Dodici pagine per aprire il proprio cuore, in famiglia, al Signore.
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