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«Desideriamo dare ai giovani la possibilità di tirare fuori e dare un nome a ciò che si agita nei loro cuori e che spesso resta indefinito. Vogliamo ascoltare parole di futuro, per costruirlo insieme a loro e insieme a Dio. Per questo abbiamo bisogno che esprimano liberamente desideri e paure che c’erano già o che sono nati in questo periodo di quarantena. Le domande che vengono suggerite e proposte a tutti i giovani sono: cosa ha provocato in te ciò che stai vivendo, che bisogni ha fatto emergere, quali desideri? Cosa ti manca e cosa hai ritrovato? Cosa devi conservare e che cosa hai capito di dover lasciare perché è inutile, superfluo e, forse, anche dannoso? Cosa hai scoperto di nuovo? Cosa ti fa paura e cosa ti incoraggia? Cosa immagini, cosa vorresti, cosa sogni per il futuro? Cosa il signore ti vuole dire a partire da questa esperienza? Cosa si attende da te? Che cosa pensi di dover fare adesso?».
Così scrive l'Equipe di Pastorale giovanile diocesana in una lettera aperta alla diocesi, condividendo il suo desiderio di mettersi in ascolto dei giovani, per ripartire dall'essenziale e provare a costruire un orizzonte per il futuro prossimo. Un ascolto che porta ad un incontro, prima virtuale e poi, si spera, dal vivo.
L'Equipe vuole ascoltare tutti i giovani del territorio della diocesi:«Soprattutto la fascia di età 14-35 anni, nella consapevolezza che non è pensabile escludere a priori altri. Certamente immaginiamo in questo modo di poter raggiungere anche alcuni dei cosiddetti “lontani”, quei giovani cioè che non frequentano i nostri ambienti e solitamente non vengono intercettati dalle nostre proposte. La sfida è ardua, perché ci chiede di uscire dai nostri luoghi e schemi consueti, ma appare allo stesso tempo ineludibile».
La prima tappa di questo cammino prevede la possibilità di raccontarsi all'Equipe attraverso i profili social della Pastorale Giovanile diocesana (Facebook e Instagram) e l'indirizzo mail ( pastoralegiovanilediocesinola@gmail.com).
LA LETTERA CON LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO