News
Ieri, presso la Cattedrale di Nola, il vescovo Francesco ha presieduto la celebrazione eucaristica per la Solennità del Corpus Domini.
«Cristo continua ad essere il cuore pulsante della comunità cristiana, della sua vita e del suo impegno nel mondo - ha detto il vescovo Marino durante l'omelia -. L'imperativo che il Signore rivolge ai discepoli in occasione del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci che abbiamo appena ascoltato, ci interpella infatti ancora oggi. Interpella ciascuno di noi, secondo la propria vocazione: "Date voi stessi loro da mangiare".
Un imperativo che nasce dal cuore stesso di Gesù e che rimanda al senso ultimo dell'Eucaristia, che rimanda non solo al suo valore rituale ma sacramentale: è la Chiesa tutta chiamata a sfamare la folla, così come ogni singolo discepolo è chiamato a manifestare come Gesù Cristo dà consistenza alla vita. È un imperativo che abbraccia la vita e non solo il rito. Dovunque noi siamo dobbiamo dare Gesù Cristo per sfamare l'uomo: ognuno di noi è attivo nel mondo e dunque responsabile, partecipando nell'Eucaristia, di trasmettere Gesù Cristo al mondo.
Nell'Eucaristia siamo assimilati a Cristo, ricevendo la pienezza di vita che è in lui e che ci rende abili a produrre il suo futuro. Nell'Eucaristia si staglia in maniera grandiosa l'autodonazione di Gesù in cui noi siamo coinvolti per portare al mondo la pienezza di tutto che è l'amore. "Date voi stessi loro da mangiare": dare Cristo ma anche noi stessi, facendo della nostra vita dono per gli altri».
«Cristo continua ad essere il cuore pulsante della comunità cristiana, della sua vita e del suo impegno nel mondo - ha detto il vescovo Marino durante l'omelia -. L'imperativo che il Signore rivolge ai discepoli in occasione del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci che abbiamo appena ascoltato, ci interpella infatti ancora oggi. Interpella ciascuno di noi, secondo la propria vocazione: "Date voi stessi loro da mangiare".
Un imperativo che nasce dal cuore stesso di Gesù e che rimanda al senso ultimo dell'Eucaristia, che rimanda non solo al suo valore rituale ma sacramentale: è la Chiesa tutta chiamata a sfamare la folla, così come ogni singolo discepolo è chiamato a manifestare come Gesù Cristo dà consistenza alla vita. È un imperativo che abbraccia la vita e non solo il rito. Dovunque noi siamo dobbiamo dare Gesù Cristo per sfamare l'uomo: ognuno di noi è attivo nel mondo e dunque responsabile, partecipando nell'Eucaristia, di trasmettere Gesù Cristo al mondo.
Nell'Eucaristia siamo assimilati a Cristo, ricevendo la pienezza di vita che è in lui e che ci rende abili a produrre il suo futuro. Nell'Eucaristia si staglia in maniera grandiosa l'autodonazione di Gesù in cui noi siamo coinvolti per portare al mondo la pienezza di tutto che è l'amore. "Date voi stessi loro da mangiare": dare Cristo ma anche noi stessi, facendo della nostra vita dono per gli altri».