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Questa mattina, presso la Basilica Cattedrale di Nola, il presbiterio nolano si è riunito intorno al proprio vescovo, monsignor Francesco Marino, per il rinnovo delle promesse sacerdotali.
«È esigenza di Cristo - ha detto il vescovo durante l'omelia - raccogliere in sé tutti i credenti, come ci ricorda il Vangelo che abbiamo appena ascoltato. "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro", dice infatti il Signore. Parole rivolte a tutti e che oggi sentiamo ricolte in modo particolare a noi sacerdoti, cui è stato dato dono di seguirlo più da vicino, di gustare , in maniera diversa, ciascuno nella sua diversità, come diverse sono le nostre persone, la dolcezza del cuore Cristo: di posare, come il discepolo Giovanni, il capo sul cuore del Signore. Ed è il cuore di Cristo che ci rende fratelli, che ci raccoglie in sé, ci unifica in un solo corpo: da qui il senso di essere qui insieme, stamattina.
C'è nel cuore di Cristo - ha continuato Marino - una sorta di amore materno come dimostra l'appellativo che rivolge ai suoi discepolo: "figlioli miei". Con questa paternità ci invita ad imparare da lui; non attraverso conoscenza intellettuale ma un'esperienza di relazione che ci riporta alla dimensione elementare delle maternità e paternità, e della figliolanza. Esperienza profonda che da un imprinting alla coscienza della creature, dei figli. Seguire Cristo è ricevere questo imprinting e farlo crescere. Come? "Imparate da me - dice il Signore - che sono mite e umile di cuore". Accogliamo noi, questo invito, anche da presbiteri, cioè da 'anziani'. Impariamo a nascere di nuovo. Noi siamo costituiti presbiteri, abbiamo questa identità di 'anziani' che hanno salvezza e sapienza da donare: ci è chiesto di restare un po' bambini perché impariamo sempre dal cuore di Cristo. 'Mite e umile', di il Signore, e questo è sorprendete, se pensiamo che Gesù è il Figlio eterno: tutto riceve dal Padre e ce lo dono insegnandoci a vivere in questo atteggiamento di accoglienza, ad essere disponibili ad una fede che è ascolto ed esperienza di umiltà di cuore. Cisto è in una reciprocità esclusiva con il Padre, che viene rivelata ai discepoli. Una rivelazione che è comunicazione d'amore attraverso il Figlio.
Sentiamo come rivolte in modo particolare a noi le parole appena ascoltate. Chiediamo di contemplare questo mistero che è Gesù Cristo e che è in noi. Nasciamo come sacerdoti quando Cristo istituisce l'eucaristia. Il Signore nel celebrare l'eucaristia ci faccia crescere sempre più, faccia crescere la nostra vita nel mistero e nell'amore».
La celebrazione eucaristica è stata preceduta da una meditazione sulla Solennità del Sacro Cuore guidata dal gesuita padre Franco Beneduce, superiore del Pontificio Seminario Campano. Prima dell'inizio della celebrazione liturgica, il vescovo Marino ha annunciato che il prossimo 14 settembre i diaconi Alfonso Iovino di san Gennarello, Giovanni Napplitano di Marigliano e Giuseppe Napolitano di Camposano, saranno ordinati sacerdoti.