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Salutiamo quest'ultima domenica di febbraio con l'omelia che il vescovo Francesco ha tenuto oggi, durante la celebrazione dell'Eucaristia con la quale sono terminati gli esercizi diocesani promossi dalla Pastorale Giovanile Nola.
"Carissimi giovani, questa Eucaristia, come quella di ogni domenica, rinnova l'incontro col Signore che abbiamo messo al centro di questi giorni di preghiera, di confronto con la Scrittura, di apertura allo Spirito, di ricerca del volto del Padre attraverso Gesù. Viviamo ogni domenica l'esperienza dei discepoli di Emmaus, che in questi giorni ci ha accompagnato. Un'esperienza che è tradizione della Chiesa, del suo cammino che sfocia nell'Eucaristia, nella convivialità con il Signore, nel ricevere il suo Corpo. E la nostra risposta al ricevere il Corpo di Cristo è Amen, è partecipazione all'esistenza di Gesù, al suo amore per noi fino alla croce. Con l'Eucaristia noi siamo resi capaci di amare come Lui ci ha amati, ci fa essere fratelli, amati come Lui, figlio amato. Dall'Eucaristia, come per i discepoli di Emmaus, scaturisce la testimonianza: davvero il Signore è risorto. Una testimonianza che portiamo lì dove viviamo. Sono felice di questa esperienza. I vostri volti portino Gesù nel mondo, descrivano una Chiesa giovane che va incontro agli uomini del nostro tempo. Mi piace anche sottolineare alcuni passaggi della Parola ascoltata. Il Vangelo di Luca ci presenta l'esportazione di Gesù ad amare, parole che mi impressionano, perché difficili da vivere: ma siamo chiamati a viverle, e non per virtù nostra, ma a partire dall'incontro col Signore. Ma si può comandare di amare? L'amore non è solo questione di emozioni, l'amore è una scelta. Ecco allora il comandamento di amare i nemici, come ha fatto Gesù, con coloro che lo hanno crocifisso. L'amore di Gesù era per tutti, a cominciare dagli ultimi, dai rifiutati, dagli emarginati. Non di meno Gesù ha amato chi lo ha crocifisso. E non è un amore spontaneo, è una scelta, è una chiamata rispetto alla quale io impegno la mia libertà: e vivo come il Signore. È un cammino, è un divenire, alla sua sequela. Viviamo intensamente queste parole, quest'invito all'amore, meravigliandoci ma sapendo che non è impossibile perché Gesù l'ha fatto".