News
Dall'Ufficio Liturgico diocesano, una proposta per la preghiera personale in questi giorni non proprio facili ma nei quali poter sperimentare la eterna fedeltà di Dio, la sua incessante presenza.
Entra in preghiera
Carissimo, carissima, poniti alla presenza di Gesù, colui che ci conduce al Padre, al suo Amore Misericordioso. Egli è il “Dio-con-noi”, l’Emmanuele, colui che ha promesso di essere con noi per sempre. Apri il tuo cuore e lascia entrare la sua luce. Segnati con il segno della croce:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Raccogliti in preghiera silenziosa e riporta alla mente la tua storia, chi sei, come sei… Prega e ringrazia il Signore nel silenzio. Poi continua invocando lo Spirito di Dio:
Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Spirito increato, forza primordiale dell’universo, potenza santificatrice della Chiesa, vieni, feconda il nostro essere con il tuo amore, rallegra la città di Dio con i tuoi sette santi doni.
Spirito rinnovatore, fiume d’eterna sorgente, rugiada luminosa, vieni, lava le macchie della colpa, illumina i cuori con la luce della grazia. Spirito di sapienza, voce dei profeti, dolce mormorio divino, vieni, parla nell’intimo dei nostri cuori, guida la Chiesa alla piena conoscenza della Verità. Spirito consolatore, forza dei deboli, gioia degli afflitti, vieni, rinvigorisci le membra stanche consola i cuori affranti. Spirito del Padre e del Figlio, disceso su Maria, donato agli Apostoli, effuso sulla Chiesa, vieni, svelaci il volto del Padre, manifestaci la sapienza del Figlio, stabilisci in noi la tua dimora. Spirito di vita, soffio d’eterno amore, energia scaturita dalla croce, vieni, anima e feconda la tua Chiesa, gonfia le sue vele. Spirito di preghiera, balsamo di dolcezza, unzione spirituale, vieni, grida nei nostri cuori la supplica filiale.
Ringrazia
Vengo davanti te, o Signore, col peso delle mie colpe e con la certezza del tuo perdono, con l’ansia di un futuro incerto e con il conforto della tua presenza. Vengo davanti a te per dirti “grazie”. Tu accogli la mia lode, il mio umile pentimento, la mia fiduciosa preghiera e ricolmami sempre del tuo amore.
Per tutti i benefici ricevuti...Ti ringrazio Signore
Ti ringrazio, o Signore! Per aver creato un mondo bello...Ti ringrazio Signore
Per avermi creato e donato la vita...Ti ringrazio Signore
Per esserti fatto uomo per la salvezza del mondo intero...Ti ringrazio Signore
Per la fede in te che mi hai donato...Ti ringrazio Signore
Per avermi comunicato la tua santa grazia...Ti ringrazio Signore
Per avermi donato la tua Parola...Ti ringrazio Signore
Per la tua presenza Eucaristica in mezzo a noi...Ti ringrazio Signore
Per avermi liberati dal peccato...Ti ringrazio Signore
Per avermi tenuto lontano da tanti mali...Ti ringrazio Signore
Per il cibo che mi doni ogni giorno...Ti ringrazio Signore
Per il vestito, la casa, la serenità e la libertà...Ti ringrazio Signore
Per la gioia eterna che mi hai promesso...Ti ringrazio Signore
Continua a ringraziare. Fa’ parlare la voce interiore del tuo cuore. Rivolgiti a Lui con la confidenza di figlio, di fratello, di amico e manifestagli la tua lode. Poi continua.
Chiedi perdono
Signore tu sei un Dio pieno di misericordia… Signore, pietà!
Ho abusato dei tuoi doni, peccando contro di te... Signore, pietà!
Mi sono allontanato dalla tua verità e dal tuo amore... Signore, pietà!
Ho rinnegato te, amore eterno del Padre... Signore, pietà! Signore, pietà!
Ho seguito il mio egoismo… Signore, pietà!
Troppo poco mi sono preso cura del mio prossimo... Signore, pietà!
Non sono stato sempre pronto a perdonare le offese… Signore, pietà!
Sono stato ingrato verso la tua continua misericordia… Signore, pietà!
Non sono stato coraggioso nell’annunciare il Vangelo… Signore, pietà!
Mi sono lasciato vincere dalla pigrizia e dalla tristezza… Signore, pietà!
La misericordia di Dio è sempre un dono troppo alto se confrontato ai nostri meriti. Nella preghiera silenziosa lascia parlare il tuo cuore e continua ad invocare la sua misericordia. Poi continua:
Medita e prega la Parola
Dalla lettera agli Ebrei 4, 14-16; 5,7-9 Abbiamo un sommo sacerdote che sa compatire le nostre infermità.
Fratelli, poiché abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno. Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
MEDITAZIONE don Luigi Maria Epicoco
Ci sono cose nella vita che ci ricordano quanto siamo fragili, quanto siamo deboli. Ce lo ricordano perché ci fanno fare memoria della malattia e della possibilità della morte. È la grande lezione del CORONAVIRUS che come un predicatore rude e senza retorica, ci costringe a fare i conti sulla “possibilità” che tocchi a noi. La preghiera non serve come amuleto. La preghiera rende possibile la possibilità stessa della paura, senza però che quest’ultima detti le regole del gioco. Preghiamo per affrontare. Preghiamo perché la misteriosa mano della Provvidenza ci aiuti a salvare ciò che conta. Non si tratta di salvare solo la vita, ma di salvare anche ciò che rende la vita degna di questo nome. Preghiamo perché la vita abbia sempre il sopravvento sulla morte, anche quando la morte si presenta a noi come angoscia, scoraggiamento, impotenza. Non dobbiamo pregare per convincere Dio a salvarci. Di questo penso che ne sia già abbastanza convinto da solo. Dobbiamo pregare per non dimenticare noi che Dio è dalla nostra parte. Dobbiamo pregare perché possiamo convincerci che in qualunque modo finirà la nostra storia, essa finirà nelle braccia di Qualcuno che consideriamo Padre. In questo senso questa è l’ora in cui dobbiamo intensificare la preghiera. E poter pregare anche per chi non crede, per chi non ha più le parole giuste, per chi è schiacciato o si sente particolarmente solo. Pregare salva la vita, perché ci ricorda che ciò che conta non è soggetto a nessun virus.
Invoca il soccorso di Dio
Carissimo/a, eleva la tua preghiera che abbracci tutti e ognuno: i malati nel loro isolamento, le famiglie nelle loro paure e tiepide attese, i medici e gli operatori sanitari che assistono i sofferenti, i ricercatori scientifici che studiano una cura adeguata, le autorità civili e militari impegnate a salvaguardare il bene di tutti noi, le nostre famiglie e tutta la nostra comunità, l’Italia, l’Europa, e tutto il mondo.
Signore Gesù,
Salvatore del mondo,
speranza che non ci deluderà mai,
abbi pietà di noi e liberaci da ogni male!
Ti preghiamo di vincere il flagello di questo virus
che si va diffondendo, di guarire gli infermi, di preservare i sani,
di sostenere chi opera per la salute di tutti.
Mostraci il Tuo Volto di misericordia
e salvaci nel Tuo grande amore.
Te lo chiediamo per intercessione di Maria,
Madre Tua e nostra che con fedeltà ci accompagna, e dei nostri Santi Patroni
la cui protezione ci infonde coraggio.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli
Amen.
Con Maria, loda il nome del Signore
Al termine della preghiera, ringrazia il Signore per questo momento vissuto con Lui. Le parole del “Magnificat”, (Luca 1,4655) il canto gioioso di Maria, Madre di Dio e nostra, ti aiutino ad aprire il cuore:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Carissimo/a, questo momento di preghiera personale si è concluso. A te e ai tuoi cari il dono della benedizione di Dio: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. (Numeri 6,24-26). Glorifica il Signore con la tua vita, va’ in pace! Dinanzi all’immagine che ti ricorda la sua materna protezione, affidati alla Madonna dicendo:
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.