di Giuseppe Lubrino
Il Libro della Sapienza, generalmente datato tra il 200 e il 50 a.C., è ritenuto composto ad Alessandria d'Egitto. Sebbene attribuito a Salomone, si tratta di un caso di pseudoepigrafia, poiché l'autore rimane sconosciuto. L'opera si rivolge ai giudei della diaspora, mettendoli in guardia dai pericoli dell'idolatria e esortandoli a evitare gli ambienti pagani per prevenire possibili ripercussioni politiche e sociali.
Tralasciando i dettagli tecnici dell'esegesi biblica, l'obiettivo è promuovere un approccio esistenziale al testo biblico, sollecitando una lettura che favorisca la riflessione.
Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita, quale ricchezza è più grande della sapienza,
la quale tutto produce? […]. Se uno ama la giustizia,
le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza,
delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita. (Cf. Sap 8,5;7).
Le virtù sono funzionali alla costruzione, alla crescita e allo sviluppo globale dell'identità personale dell'essere umano. Nella tradizione greco-romana, esse sono dette "arté" e "virtus" ed indicano rispettivamente l'essere e l'agire dell'uomo. Le virtù organizzano, determinano e orientano il comportamento umano verso il bene. Per L’agiografo sacro le virtù facilitano l’acquisizione della sapienza che rappresenta il vero bene e procura la felicità più delle ricchezze materiali. La visione teologica sapienziale invita a non considerare la vita come un'avventura casuale, ma come un dono da scoprire e valorizzare. L'essere umano è chiamato a interrogarsi sul senso profondo della vita e a ricercare lo scopo che lo guida. Le virtù, in questo cammino, diventano strumenti preziosi per "allenare" le azioni e contribuire alla realizzazione del bene.
La temperanza insegna a comprendere la vera natura della libertà. Non si tratta di soddisfare ogni desiderio a discapito degli altri, ma di riconoscere i limiti della propria libertà, che si incontrano con quella del prossimo. La prudenza guida nella capacità di prendere decisioni sagge, mirando al bene di tutta la persona, non solo a una sua parte. Valutare con attenzione le proprie azioni, evitare il male e compiere il bene sono i frutti della prudenza. La giustizia, invece, spinge a dare a ciascuno ciò che gli spetta, impegnandosi in ogni ambito della vita per essere equi e giusti. Infine, la fortezza dona il coraggio e la resilienza per affrontare le sfide e gli ostacoli che la vita presenta.
Coltivare queste virtù aiuta a navigare nella complessità della vita, fornendo le risorse necessarie per affrontare le sfide del tempo presente. I libri sapienziali si presentano come una guida preziosa per imparare l'arte di vivere bene. Celebrando il "Giubileo della Speranza", questi scritti sacri possono ispirare nei giovani la ricerca del senso, sollecitando la loro curiosità verso le grandi domande esistenziali. Come ha detto il biblista Ludwig Monti, Gesù non offre risposte preconfezionate, ma invita a interrogarsi sulle proprie certezze, perché la fede è ricerca, dinamismo e apertura.