Domani, mercoledì 2 aprile, alle 19:00, presso il Centro pastorale giovanile di Cicciano, è in programma un incontro sulla catechesi inclusiva con la partecipazione della referente del settore Catechesi e Disabilità, Fernanda Cerrato e promosso dall'Ufficio cateschistico della diocesi di Nola.
Catechesi inclusiva con Fernanda Cerrato
L'incontro, dal titolo "Catechesi inclusiva", è un momento di formazione per sacerdoti, catechisti ed operatori pastorali. «Per catechesi inclusiva s'intende una proposta formativa catechistica che mira ad accogliere e coinvolgere tutti, senza discriminazioni. È una catechesi rivolta a chiunque si mostri interessato all'annuncio evangelico, comprese le persone che dispongono di abilità personali o caratteriali differenti. Perchè la fede possa essere accessibile a tutti, risulta necessario creare un ambiente accogliente per ogni persona, includendo, appunto, persone con disabilità o difficoltà, e utilizzando metodi che permettano a ciascuno di partecipare in modo significativo alla vita della comunità cristiana», ha spiegato il direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, don Filippo Centrella.
L'appuntamento è da non perdere come sottolinea don Centrella: «L'esperienza pastorale degli ultimi anni insegna che aumentano progressivamente le situazioni che vedono la partecipazione di bambini, ragazzi o giovani, con abilità differenti, che intendono condurre un percorso di formazione cristiana personale o in vista della ricezione di un sacramento. In tal caso appare importante, quando non necessario, che i diversi protagonisti dell'annuncio, come sacerdoti, catechisti e operatori pastorali più in genere, apprendano linguaggi e metodi di comunicazione che siano comprensibili e accessibili a tutti, come l'uso di risorse visive, testi semplificati, segni, o altre modalità di supporto. In questo modo, si promuove una comunità cristiana che rispetta e celebra la diversità di ogni persona, mettendo in pratica i principi di uguaglianza, solidarietà e rispetto».
Don Centrella: «Un segno concreto di inclusività è esplicitato nel mistero dell'Incarnazione»
Il direttore dell'Ufficio catechistico diocesano ricorda quanto la Parola di Dio è ricca di inclusione e di una testimonianza concreta su questo tema: «Il Vangelo stesso è interamente "strutturato" all'insegna dell'inclusività. La Bella Notizia che, più che essere un testo è una persona, Cristo Gesù, è, in sè, inclusiva. Il primo grande segno concreto di inclusività è esplicitato nel mistero dell'Incarnazione: un Dio che si fa uomo per accogliere, integrare, rendere partecipe l'umanità della vita divina. Alla luce di questo principio, poi, vanno compresi gli incontri inclusivi che, ininterrottamente, Gesù ha vissuto nel tempo del suo ministero. Chi lo incontrava aveva chiara percezione di sentirsi accolto, compreso, amato, così com'era, nelle proprie abilità, ma anche nelle proprie fragilità. Questo, fondamentalmente, resta il criterio pastorale che può rendere ancora avvincente l'annuncio cristiano: non tanto un cumulo di informazioni, pure importanti, sul Dio di Gesù, ma la trasmissione viva di un'esperienza che vede, nell'inclusività, la misura più autentica di ogni gesto umano».