La Chiesa di Nola si prepara a vivere due importanti appuntamenti che la porteranno a Roma: la Seconda Assemblea del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, in programma dal 31 marzo al 3 aprile, e il pellegrinaggio giubilare diocesano, previsto per il 4 aprile. Tutte le diocesi italiane si preparano a vivere la Seconda Assemblea del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, in programma a Roma, dal 31 marzo al 3 aprile.
Cammino sinodale: a Roma la Seconda Assemblea
Alla Seconda Assemblea sinodale la diocesi di Nola sarà presente con il vescovo Francesco Marino e con i delegati diocesani monsignor Francesco Iannone, rettore del Seminario vescovile, Mariangela Parisi Ov, direttore dell'Ufficio comunicazioni diocesano, e Nicola Sergianni, segretario del Consiglio pastorale diocesano.
All'assemblea parteciperanno i vescovi e i delegati di tutte le diocesi italiane per elaborare le Propositiones, proposte e indicazioni concrete da consegnare al prossimo Consiglio episcopale permanente e all’Assemblea generale della Cei di maggio per la redazione del Liber Synodalis, che sarà poi riconsegnato alle Chiese locali.
La Chiesa di Nola si è messa all’opera per contribuire all’appuntamento non solo iscrivendo i propri delegati ma anche inviando alla Segreteria del Cammino le osservazioni allo Strumento di lavoro. Delle diciassette schede di cui è composto lo Strumento di lavoro - divise secondo le tre tematiche prioritarie emerse in questi anni di sinodalità nazionale: il rinnovamento missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione missionaria dei battezzati alla fede e alla vita; la corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità - la diocesi di Nola ne ha scelte sei. Ad operare il discernimento i membri del Consiglio pastorale diocesano e di quello presbiterale e i componenti dell’Equipe sinodale, che si sono incontrati il 24 e 26 febbraio, presso il Seminario vescovile nolano, per due serate di lavoro in gruppi.
Più di 3000 pellegrini nolani verso la Porta Santa
Il vescovo di Nola, Francesco Marino, al termine della Seconda Assemblea sinodale, resterà nella Capitale con i delegati per attendere i pellegrini nolani - più di 3000 - che, il 4 aprile, si sveglieranno all’alba per giungere a piazza San Pietro dove, con il proprio pastore, celebreranno il Giubileo in corso attraversando la Parta Santa aperta, lo scorso 24 dicembre, da papa Francesc
Ogni comunità parrocchiale si è organizzata in autonomiaper raggiungere Roma. Luogo di raduno per l’inizio del pellegrinaggio diocesano è piazza Pia (tra Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione). Da qui cominceranno a partire i gruppi per percorrere in preghiera via della Conciliazione e portarsi in piazza San Pietro; dopo il passaggio dei metal detector ci si incamminerà per l’ultimo tratto verso la Porta Santa. Completato il passaggio della Porta, tutti i pellegrini della diocesi si ritroveranno all’altare della Confessione per la Santa Messacon il vescovo Marino.
Alla vigilia del viaggio, il vescovo Francesco Marino ha scritto alla Chiesa che guida dal 2017 la lettera "Uniti in Cristo nel Battesimo. Pellegrini di speranza nella storia". Il testo inizia con il saluto, «Grazie a voi e pace da Dio» che san Paolo «indirizzava ai cristiani di Roma che egli, pur non avendo ancora incontrato personalmente, già sentiva cordialmente accanto mediante la partecipazione alla medesima vocazione in Cristo. Sono proprio questi i sentimenti del vostro vescovo, che in questo momento desidera camminare affianco a ciascuno di voi, come pellegrino tra pellegrini», ricorda monsignor Marino.
Marino: «A Roma, sulla tomba di san Pietro ci diremo nuovamente, nel Credo, popolo di Dio»
Un viaggio, quello vero Roma, che la Chiesa di Nola vivrà da "popolo": «Siamo l’unicopopolo di Diopellegrinante nella storia: questa è la natura e la missione della Chiesa che con la formula delCredocontinuiamo a professare dopo 1700 dalla sua definizione a Nicea e che a Roma rinnoveremo solennemente sulla Tomba di San Pietro», scrive il vescovo Marino invitando ad essere grati «a Dio per averci donato nel Battesimo la vocazione a “partecipare” ai tria munera Christie a portarne la “responsabilità di missione e di servizio”».
Il testo episcopale prosegue poi con un approfondimento delle tre caratteristiche proprie del popolo di Dio che è un popolo sacerdotale, profetico e regale: «Mi auguro che a Roma, proprio come frutto del pellegrinaggio giubilare, la nostra Chiesa nolana possa riscoprire nella fede e accrescere nella consapevolezza questa triplice caratteristica sacerdotale-profetica-regale sulla quale ora brevemente vorrei soffermarmi a riflettere con voi», scrive il vescovo di Nola prima di approfondire il tema secondo tre prospettive:
- Un “popolo sacerdotale” che varca la porta della conversione: «Benché rinati nel battesimo per una vita di grazia, siamo consapevoli anche dei nostri limiti e delle nostre lentezze che ci mettono nella condizione di essere continuamente bisognosi della misericordia di Dio», scrive il vescovo Francesco, raccomandando di celebrare – prima di partire per Roma o negli otto giorni successivi – il sacramento della Penitenza.
- Un “popolo profetico” che cammina sulle strade tracciate dal Sinodo:«Tutti i fedeli, uniti in comunione dallo stesso Spirito Santo, danno attivamente testimonianza di Cristo nei loro rispettivi modi; nessuno è passivo. È il riferimento al sensus fidei dei fedeli, una risorsa vitale per la vita e la missione della Chiesa», ricorda il vescovo Marino ricordando la Seconda Assemblea sinodale a Roma dal 31 marzo al 3 aprile e ringraziano «voi tutti presbiteri, diaconi e fedeli laici per il vostro coinvolgimento attivo e fruttuoso nei percorsi parrocchiali e diocesani che ci stanno conducendo verso la costituzione dei nuovi consigli pastorali parrocchiali. In questi mesi abbiamo riscoperto questo prezioso organismo di partecipazione, da intendere come quella “piattaforma” che, congiungendo parrocchia e territorio, permette ai presbiteri e ai laici, sacramentalmente uniti nel Battesimo, di esercitare la dimensione profetico-missionaria della Chiesa».
- Un “popolo regale” che riscopre la propria appartenenza ecclesiale:«Tutti, dunque, vescovi, presbiteri, diaconi e fedeli laici, come parte dell’unico popolo di Dio, siamo sacerdoti nel senso che in quel regnare/servire presentiamo nella preghiera al Signore l’offerta spirituale della nostra vita e nella carità doniamo a fratelli lo stesso amore oblativo di Cristo. Questa in tutte le sue forme, liturgiche, catechetiche e assistenziali è l’unica missione della Chiesa. Tutto questo è mirabilmente significato nella Messa crismale del Giovedì santo mattina», speiga il vescovo Francesco Marino sottolienando che la Messa Crismale non è riservata ai soli presbiteri.
L'abbraccio della Chiesa di Nola a papa Francesco
Il vescovo di Nola ha invitato anche a ringraziare il Signore per il dono diPapa Francesco: «Fin dallaEvangelii gaudiume passando per i suoi gesti e le sue scelte ci ha sollecitato ad una pastorale capace di profezia. Anche nella sua sofferenza è segno profetico di quella Chiesa che, pur nella fragilità dei mezzi, continua a testimoniare Cristo. Come già sapete, ho scritto nei mesi scorsi al Santo Padre chiedendogli il dono per noi di passare in Basilica anche solo per un saluto; ora sappiamo che questo non sarà possibile per le ben note prescrizioni mediche.Tuttavia, sentiamoci profondamente uniti in preghiera con lui e per lui.Nella Santa Messa che celebreremo all’Altare della Confessione, proprio sulla tomba di Pietro, chiediamo per il suo Successore la forza e il coraggio di continuare per lungo tempo a confessare a nome di tutta la chiesa Cristo, Figlio del Dio vivente».
L'invito alla Messa Crismale per il sessantesimo del vescovo emerito Beniamino Depalma
Il vescovo di Nola ha concluso la sua lettera con un invito alla comunità ecclesiale: «Mi è caro per questo esprimervi un mio desiderio: come abbiamo trovato l’opportunità di venire in pellegrinaggio a Roma, così ci ritroveremo tutti nella nostra Cattedrale, cuore della nostra diocesi, per partecipare insieme allaMessa Crismale. Lo desidero fortemente, anzitutto, per il valore ecclesiale che essa racchiude e, non meno, quest’anno anche per la circostanza di gratitudine a Dio nelsessantesimo anniversario di ordinazione presbiterale del nostro Vescovo emerito Mons. Depalma, come anche per le occasioni giubilari di altri sacerdoti.Pertanto, colgo anche l’occasione di invitare tutta la nostra chiesa ad unirsi a me durante la concelebrazione del prossimo17 aprile alle 9.30,nel ringraziamento a Cristo buon Pastore per Padre Beniamino e per i confratelli che celebrano l’anniversario giubilare. Sarà un’occasione per ravvivare i nostri vincoli di comunione ecclesiale e per pregare per le vocazioni sacerdotali di cui sentiamo un grande bisogno nella nostra chiesa diocesana».