Aspettando la Missione: a Somma Vesuviana un evento di musica e teatro

Stasera, presso la chiesa Collegiata, la comunità interparrocchiale San Pietro, San Michele e San Giorgio si ritrova per prepararsi alla Missione popolare del prossimo maggio

"Fai la differenza...aspettando la missione" è il titolo dato alla serata di musica e teatro organizzata dalla comunità interparrocchiale San Pietro, San Michele, San Giorgio di Somma Vesuviana guidata dai parroci don Nicola De Sena e don Rolando Liguori. Sarà l'occasione per presentare la Missione Popolare, coordinata dai Padri Oblati di Maria Immacolata, che si terrà dal 4 all'11 maggio 2025.

Una comunità in festa e in attesa

La comunità sommese si prepara a vivere una serata di festa con il coinvolgimento di tanti artisti locali: «È una festa per finanziare la missione giubilare che faremo nelle nostre parrocchie dal 4 all’11 maggio, animata dai Missionari Oblati di Maria Immacolata. Si esibiranno tanti artisti delle nostre comunità», hanno dichiarato don De Sena e don Liguori.

Dunque, il ricavato dei biglietti della serata servirà a sostenere un'iniziativa di fede e preghiera che vuole dare slancio alla comunità interparrocchiale come hanno sottolienato i due parroci: «Il significato è ridare vigore alla missione evangelizzatrice della comunità per essere testimoni di speranza».

I Missionari Oblati di Maria Immacolata

I Missionari Oblati di Maria Immacolata sono una famiglia religiosa, fondata da Sant’Eugenio de Mazenod nel 1816. Oggi sono circa 3350 missionari, sparsi in quasi 70 nazioni del mondo. I carismi sono comunione ed evangelizzazione.

«La predicazione delle missioni popolari fu il primo ministero degli Oblati. Ancora oggi, esse rimangono un punto saldo della nostra attività. L’evangelizzazione dei giovani è una delle nostre priorità e ci impegniamo a rispondere a bisogni e urgenze della Chiesa e dei poveri in vari altri campi. I poveri più poveri: carcerati, immigrati, tossicodipendenti, fin dall’inizio sono i nostri preferiti. Il ministero parrocchiale non ci è estraneo e ci permette di infondere lo spirito missionario alle comunità che serviamo. Promuoviamo progetti in tanti Paesi in via di sviluppo per l’educazione, la salute, la formazione dei giovani. Alcuni santuari mariani ci vedono impegnati ad accogliere i pellegrini per offrir loro l’esperienza della misericordia “materna” di Dio. Siamo attenti alle culture e alle religioni dei popoli che incontriamo, con spirito di apertura e di dialogo», si legge sul sito dei Missionari.

 

 




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