Oggi, 20 gennaio, a celebrare la memoria liturgia di San Sebastiano martire sul territorio della diocesi di Nola sono, in particolare, le comunità di Avella, Brusciano, Lauro, Marigliano, San Paolo Bel Sito e Visciano, che lo hanno eletto come santo patrono.
Le Sante messe presiedute dal vescovo Marino
Questa mattina, alle 10:00, il vescovo Francesco Marino ha presieduto la Santa Messa per la Festa patronale di san Sebastiano martire, presso la parrocchia Santa Maria delle Grazie in Marigliano. Mentre questa sera, alle 19:00, il vescovo Marino celebrerà la Santa Messa presso la parrocchia San Sebastiano martire in Brusciano cui seguirà la processione per le strade cittadine.
Le celebrazioni in onore del Santo martire proseguono presso la comunità di Avella: questa mattina, sono state celebrate le Sante Messe, alle 9, da don Riccardo Pecchia e alle 11 dal parroco, don Giuseppe Parisi con benedizione e distribuzione del pane. Nel pomeriggio, alle 16, è in programma la processione per le strade principali del paese. A seguire è prevista la Santa Messa solenne celebrata da don Ciro Toscano parroco del Sacro Cuore in Marigliano, con distribuzione del pane benedetto.
La parrocchia San Paolo eremita e SS. Epifania in San Paolo Bel Sito, dopo aver celebrato il consueto novenario di preparazione al giorno della memoria liturgica del santo "soldato di Cristo", vivrà invece la processione domenica prossima, 26 gennaio, alle 17.
Anche presso la parrocchia dei Santi Margherita e Potito in Lauro, sabato scorso, è iniziato il novenario che si è concluso questa mattina con la Santa Messa solenne e la processione per le strade del paese. In mattinata si è tentua anche la processione in onore di san Sebastiano presso la comunità Santa Maria Assunta in Cielo in Visciano.
Le origini del culto di San Sebastiano
Secondo alcune fonti storiche, Sebastiano è nato e cresciuto a Milano, da padre di Narbona (nella Francia meridionale) e da madre milanese, ed era stato educato nella fede cristiana. Trasferitosi a Roma per la carriera militare visse da "soldato di Cristo" aiutando i cristiani condannati a morte e convertendo i militari. Scoperto, fu denunciato e condannato a morte dall'imperatore Diocleziano. Denudato, fu legato a un palo e colpito da frecce. Fu creduto morto e dato in pasto agli animali selvatici.
Tuttavia, una donna, la nobile romana Irene, lo recuperò e curò le sue ferite. Ristabilitosi in poco tempo, Sebastianosi ripresentò all’imperatore rimproverando il suo agire contro i cristiani. Nuovamente condannato, Sebastiano fu flaggellato a morte e il suo corpo gettato in luogo dal quale non potesse essere recuperato. La notte dopo, il martire apparve in sogno alla matrona Lucina, indicandole il luogo dov’era il suo cadavere e le chiese di seppellirlo accanto alle tombe degli apostoli.
San Sebastiano è considerato protettore contro la peste e patrono degli arcieri e degli archibugieri, dei tappezzieri, dei fabbricanti di aghi e di quanti altri abbiano a che fare con oggetti a punta simili alle frecce. Con la Lettera Apostolica «Praeclaros inter Christi» del 3 maggio 1957, papa Pio XII lo ha dichiarato patrono dei Vigili urbani italiani, per la fedeltà con cui continuò a servire l’imperatore pur non considerandolo una divinità.