Domani, giovedì 16 gennaio, la comunità San Pietro apostolo e Immacolata di Cicciano vivrà una interessante iniziativa sul tema della speranza in occasione del Premio culturale Sant'Antonio 2025, promosso insieme al Comune e al Comitato festa.
Storie di dolore per dare speranza alla vita
"La Speranza nei semi" è il titolo dato all'evento che si terrà alle 20:00 presso il Centro Nadur di Cicciano. Il programma della serata, oltre alla premiazione dei ragazzi del territorio che si sono distinti nel 2024, prevede tre testimonianze di vita attarverso le voci di Felice Antignani, Antonella Aliperti e Felice Iovinella.
L'introduzione sarà affidata al sondaco di Cicciano, Giuseppe Caccavale con la presentazione di Stefania Guarracino e con i saluti finali del parroco, don Mariano Amato.
Don Mariano Amato: «Racconti che vogliono essere un dono per i giovani»
La comunità ciccianese vive la memoria di Sant'Antonio abate con tanti momenti legati alla tradizione e devozione. Molto sentito è l'incontro di domani sera come racconta don Amato: «L'iniziativa nasce in occasione della festa di Sant'Antonio che è vissuta con molto ardore dai fedeli e in occiasione del Premio culturale 2025, come di consueto, il Comitato festa premia tutti gli studenti del territorio che sono stati eccellenti a scuola».
Per l'edizione del Premio culturale 2025 il tema non poteva che essere la speranza in occasione dell'anno giubilare: «In quest'anno nel quale papa Francesco ci sta invitando ad essere pellegrini di speranza - aggiunge don Amato -, noi vorremmo essere pellegrini di speranza verso i giovani, quindi provare a donare a questi ragazzi un seme di speranza o meglio far leggere la speranza in questi semi, tradotti in tre racconti di persone che nonostante nella vita abbiano fatto esperienza di un dolore, di una sofferenza, hanno tirato fuori una speranza. Due racconti riguardano problemi di salute vissuti in prima persona o per terzi, mentre il terzo testimone racconta del suo servizio di speranza con i ragazzi del carcere minorile di Nisida».
Infine, il parroco don Amato sottolinea quanto possa essere catartica la speranza nella vita dei giovani: «Il concetto della speranza oggi è ancora più importante, soprattutto per i giovani che sono molto spaesati e che con pochi segni di speranza possano trovare forza e pazienza per portare avanti anche il compito e la vocazione che il Signore dona loro».