di don Angelo Schettino
Quest'anno il Santo Natale del Signore Gesù è stato celebrato dalla mia amata Comunità di Tufino in un clima di mestizia, a causa di due tragedie che hanno scosso la vita del nostro piccolo e sereno paese dell'Agro Nolano. Nel giro di una settimana, a ridosso del giorno in cui la Chiesa celebra la nascita del Signore, la Comunità ha pianto la tragica morte del giovane e laborioso padre di famiglia Altair e della piccola e indifesa Alessandra.
Come parroco ho vissuto questi giorni con un nodo alla gola e incapace di spiegarmi il "perché" di tanto dolore, che ho provato a mettere nel cuore di Dio. Ma ho compreso ancor di più che la Comunità parrocchiale, stimolata in particolare dalla Caritas e dal Consiglio pastorale parrocchiali, è chiamata ad essere "Chiesa in uscita" per intercettare le situazioni di bisogno e collaborare con le istituzioni, gli enti civili e le forze dell'ordine, per far sì che ogni persona abbia una esistenza dignitosa e che i bambini siano tutelati. Il lavoro da compiere, insieme, in questo anno giubilare, alla luce di queste tragedie, è di gettare semi e segni di bene nel nostro territorio, per "varcare insieme la soglia della speranza", come diceva san Giovanni Paolo II, all'inizio del nuovo millennio. Per compiere questo dobbiamo crescere nel senso di corresponsabilità, che nasce da una fede autentica e matura. Sono convinto che il Signore voglia farci capire che dobbiamo lasciare da parte le rivalità, sentirci maggiormente famiglia e uniti dall'amore scambievole andare incontro alle situazioni di povertà e di disagio, per scorgere la presenza viva di quel Bambino nel volto sfigurato dei poveri.
Un cammino da compiere tutti insieme. Ecco perchè, nella notte santa di Natale, dopo che papa Francesco ha aperto la Porta Santa del Giubileo della Speranza nella Basilica di San Pietro in Roma, al termine della Veglia e della Celebrazione eucaristica nella Chiesa di Santa Maria di Loreto, insieme al sindaco, Michele Arvonio, all'Amministrazione comunale e alla Polizia municipale, ci siamo recati come "pellegrini di speranza", illuminati dalla luce penetrante delle fiaccole, con alcuni fedeli e alcuni parenti di Alessandra, tra cui il giovanissimo papà, sul luogo della prematura dipartita della bambina, lì dove si trovava da pochi mesi insieme agli zii. Quella casa, segnata dal degrado, è diventata la grotta di Betlemme della nostra piccola ma generosa Comunità di Tufino. Cantando il "nostro" Tu scendi dalle stelle, composto a Nola nel 1754 da Santa Alfonso Mria De' Liguori, abbiamo posto una statua di Gesù Bambino tra i peluche e i lumini, che persone del posto avevano deposto nei giorni successivi alla tragedia. Un piccolo ma primo gesto per imparare ad andare lì dove l'umanità chiede una presenza che parla di speranza.