Così la Chiesa aiuta a scrivere nuove pagine di vita

Toccante mattinata a Nisida dove i giovani ospiti dell'Istituto penitenziario di Nisida hanno accolto la reliquia del beato Carlo Acutis. L'iniziativa è stata promossa dal Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei e dal Centro culturale San Paolo

Nel giorno in cui la Chiesa tutta celebra don Giovanni Bosco, agli ottanta ragazzi dell’Istituto penale minorile di Nisida (Na), chiesa giubilare nella diocesi di Pozzuoli, giunge una carezza dalla Chiesa italiana: la reliquia del beato Carlo Acutis, che sarà canonizzato da papa Francesco durante il Giubileo degli adolescenti, il prossimo 27 aprile, ha fatto loro visita.

Don Garbuioi (Sovvenire): «Sosteniamo chi parla con  parole che vengono da Dio»

Una mattinata ricca di emozioni, ha sottolineato don Enrico Garbuio, assistente pastorale e spirituale del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei che ha promosso l'iniziativa - insieme al Centro culturale San Paolo - portando ai giovani presenti a Nisida, anche dei doni: «In questa giornata, il mio pensiero non poteva che andare a san Giovanni Bosco che ha tanto avuto a cuore l'educazione dei giovani. Mi è venuto in mente l'episodio in cui, desiderando fare una passeggiata con dei giovani detenuti, don Bosco si rivolse al ministro Rattazzi per ottenere il permesso di poterli accompagnare in giro senza la presenza di guardie. Lo ottenne e i ragazzi si comportarono bene. Quando gli fu chiesto come fosse riuscito nell'impresa, rispose: "Perché noi parliamo a questi ragazzi con parole che vengono da Dio". Ecco, questo è il bene che la Chiesa fa all'interno delle carceri, parlando di Dio, attraverso cappellani e laici, per dare nuove ali a questi ragazzi. Ecco perché è importante contribuire con l'8xmille al sostegno di quanti provano, nelle carceri, a far riaffiorare i sogni dei ragazzi accompagnandoli in un cammino di conversione per nuove pagine di vita e vangelo».

Presente anche Massimo Monzio Compagnoni, responsabile nazionale del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Cei, Letizia Franchellucci, referente per i progetti nel territorio per il Servizio Cei, e Pietro Matrisciano, membro del direttivo del Festival della vita 2025, promosso dal Centro culturale San Paolo - nel cui programma si inserisce l'iniziativa di questa mattina - dedicato quest'anno al tema "Vivere è agire come pellegrini di speranza": «È stata un’esperienza molto forte, vissuta non da maestri ma come chi vuol capire come dare speranza».

Don Fabio De Luca, cappellano del carcere di Nisida: «Siamo una presenza gioiosa e preziosa»

Ad accompagnare la reliquia anche don Ampelio Crema, presidente del Centro culturale San Paolo e del Festival della Vita, per il quale «Carlo Acutis può essere per questi ragazzi da stimolo per donare la propria vita in maniera diversa», e il cappellano della struttura, don Fabio De Luca, che ha ricordato l'importanza della presenza della Chiesa in carcere: «La presenza di due sacerdoti e di un gruppo Scout è presenza gioiosa per proporre un'umanità piena e per farli percepire in modo diverso, non brutti e senza speranza come si percepiscono. È una presenza preziosa la nostra, in particolare di noi sacerdoti, non sostituibile perché abbiamo la possibilità di stabilire una relazione libera. E la nostra presenza è possibile grazie al sostegno dell'8xmille».

L’iniziativa, è stata realizzata grazie alla disponibilità di Gianluca Guida, direttore dell’Ipm di Nisida.





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