Continuerà fino a giovedì 29 agosto la 74esima edizione della Settimana Liturgica Nazionale che è in corso presso l'Arcidiocesi di Modena-Nonantola.
Tra i partecipanti, anche il presbitero della Chiesa di Nola, don Antonio Fasulo, responsabile diocesano per i Ministri straordinari della Comunione: «Per me è sempre bello partecipare alla Settimana liturgica nazionale che vivo da quando ero un giovane prete. A portarmi la prima volta fu monsignor Ennio Pulcrano: oggi sono socio Cal e per un quinquennio sono stato nel Consiglio di presidenza. Si tratta di un'occasione importante anche sul piano formativo. Quest'anno la tematica è davvero molto interessante ed attuale perchè va al cuore della vita ecclesiale che è la Liturgia».
La 74esima edizione della Settimana Liturgica Nazionale
«Nella liturgia la vera preghiera della Chiesa. Popolo di Dio e ars celebrandi. “Il frutto di labbra che confessano il suo nome” (Eb 13,15)»: questo è il tema della Settimana liturgica nazionale che ha avuto inizio ieri, 26 agosto, per continuare fino a giovedì 29 agosto. L'espierenza di formazione è promossa del Centro azione liturgica (Cal) e quest'anno è ospitata dalla Chiesa di Modena-Nonantola.
Ricco il programma che prevede anche l'intervento di monsignro Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, che relazionerà su "La liturgia dà forma trasfigura la preghiera e di un popolo in cammino".
Il messaggio di Papa Francesco al presidente del Centro Azione Liturgica
Papa Francesco ha fatto pervenire ai partecipanti alla Settimana liurgica il suo messaggio.
La preghiera liturgica, ha ricordato il Santo Padre, è «partecipazione alla preghiera di Cristo, rivolta al Padre nello Spirito Santo» e, come affermava Romano Guardini, «introduce l’intera ampiezza della verità nella preghiera; anzi essa è null’altro che il dogma pregato, la verità rivissuta pregando».
Il Papa, poi, aggiunge che «compiere tutti insieme lo stesso gesto, parlare tutti insieme ad una sola voce, trasmette ai singoli la forza dell’intera assemblea. È una uniformità che non solo non mortifica, ma, al contrario, educa i singoli fedeli a scoprire l’unicità autentica della propria personalità non in atteggiamenti individualistici, ma nella consapevolezza di essere un solo corpo»
Nel suo messaggio agli organizzatori, relatori, convegnisti e volontari, il Pontefice ha consegnato tre impegni: il primo è «quello di riscoprire la coralità della preghiera liturgica, attraverso la quale, unendoci alla lingua materna della Chiesa, diventiamo un solo corpo e una sola voce».
Il secondo è «il rapporto con il canto sacro. La musica nella liturgia non è un elemento ornamentale, ma ne è parte integrante e necessaria (Sacrosanctum Concilium, 112), contribuisce insieme agli altri linguaggi di cui si compone la liturgia all’epifania del mistero celebrato. Nel canto, infatti, i fedeli vivono ed esprimono la loro fede».
«La terza consegna - si legge nel messaggio - riguarda il silenzio a cui ci educa la liturgia, come mostrano i continui richiami nella sinassi eucaristica all’atto del tacere. Il Papa, pertanto, chiede di contrastare la frenesia, i rumori e le chiacchere che ci insidiano nella vita di ogni giorno valorizzando il sacro silenzio, gesto eloquente, tempo favorevole e spazio fecondo per rimanere nell’amore del Signore, coltivare uno sguardo contemplativo, dare profondità alla preghiera del cuore e lasciarsi trasformare dallo Spirito».