Domani, domenica 1 settembre, il vescovo di Nola, Francesco Marino, presiederà la Celebrazione eucaristica per l'ammissione di tre candidati all'ordine sacro del diaconato permanente. La Santa Messa sarà celebrata alle 19:00, presso la Cattedrale di Nola.
A servizio del popolo di Dio con la diaconia della liturgia, della predicazione e della carità
La Chiesa cattolica, ricorda papa Paolo VI nel Motu Proprio Sacrum diaconatus - del 1967 - ebbe «in gran venerazione l'ordine sacro del diaconato, come ne fa fede lo stesso san Paolo il quale espressamente porge il suo saluto oltre che ai vescovi anche ai diaconi (Cf Fil 1,1) e a Timoteo insegna quali virtù e pregi si richiedono in essi perché siano ritenuti degni del loro ministero (Cf 1 Tm 3,8-13)».
Il documento di papa Montini giunse a specificare le reintroduzione del diaconato permanente dal Concilio Ecumenico Vaticano II con la Costituzione dogmatica Lumen Gentium (III, 29): «In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani "non per il sacerdozio, ma per il servizio". Infatti, sostenuti dalla grazia sacramentale, nella "diaconia" della liturgia, della predicazione e della carità servono il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo presbiterio. È ufficio del diacono, secondo le disposizioni della competente autorità, amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire l'eucaristia, assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura. Essendo dedicati agli uffici di carità e di assistenza, i diaconi si ricordino del monito di S. Policarpo: "Essere misericordiosi, attivi, camminare secondo la verità del Signore, il quale si è fatto servo di tutti"», si legge nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa.
Il diaconato permanete può essere conferito a uomini celibi - di almeno 25 anni - con impegno al celibato perpetuo, e uomini sposati - di almeno 35 anni - previo consenso della sposa con la quale hanno condiviso, si legge nel documento La restaurazione del Diaconato permanente in Italia, pubblicata dalla Conferenza episcopale italiana nel 1971, «una durata ragionevole della vita matrimoniale che dimostri e assicuri la stabilità della vita familiare. La famiglia stessa del diacono - aggiungono i vescovi italiania -si impegnerà a collaborare al suo ministero e a dare una generosa testimonianza cristiana attraverso lo spirito religioso della sposa e la buona educazione dei figli».
Da tre parrocchie di Cicciano, Marigliano e Pomigliano d'Arco, i candidati al diaconato permanente
Domani, 1 settembre, saranno ammessi tra i candidati all'ordine sacro del diaconato permanente: Antonio Arvonio, della parrocchia San Pietro Apostolo e Immacolata Concezione in Cicciano, classe 1967, sposato con Fiorella Maietta; Giovanni Mautone, della parrocchia San Marcellino in Lausdomini-Marigliano, classe 1967, sposato con Elisabetta Allocca; Antonio Russo, della parrocchia Maria Santissima del Rosario in Pomigliano d'Arco, classe 1968, sposato con Bernardetta Aprea.
Sono, ad oggi, 26 i diaconi permanenti della diocesi di Nola che, dopo la pubblicazione del documento Cei, La restaurazione del diaconato permanente, per impulso dell'allora vescovo di Nola, monsignor Giuseppe Costanzo, accolse il diaconato permanente con l’ordinazione, il 16 maggio 1987, del primo diacono, Giovanni Reale, della parrocchia di San Giovanni Battista di Ottaviano.