Questa sera, 6 agosto, presso la Cattedrale di Nola, intitolata a Santa Maria Assunta, avrà inizio il novenario di preghiera per la Solennità dell'Assunzione della beata Vergine Maria. Fino al 13 agosto, alle 18:30, si pregherà il Santo Rosario; seguiranno la Santa Messa e la Novena.
Marcoledì 14 agosto, alle 19:30, il vescovo di Nola, Francesco Marino, presiederà la Solenne Celebrazione eucaristica cui seguirà la tradizionale venerazione della Madonna dormiente e la fiaccolata in piazza Duomo. La Santa Messa del 15 agosto è prevista alle 8:30, alle 10:00 e alle 19:00.
La Madonna dormiente della Cattedrale di Nola era un tempo custodita nel convento di Santa Chiara
La statua venerata nella Cattadrale di Nola rappresenta la Vergine dormiente per ricordare che la Madre di Dio, già preservata dal peccato, non fu corrotta dalla morte ma «terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo», come scrisse papa Pio XII nel definire il dogma dell'Assunzione dell'«Immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria».
La Dormiente nolana è un manufatto ligneo ottocentesco. «Un tempo - racconta Gennaro Morisco, presidente dell'Azione cattolica della parrocchia Santa Maria Assunta in Duomo - la venerata effige era custodita nel convento nolano di Santa Chiara ed erano le suore a portarla in Cattedrale per la Solennità dell'Assunta: la processione del 14, infatti, si concludeva con il ritorno della statua al convento. Durante l'anno, le suore, - aggiunge Morisco - la tenevano, avvolta in un lenzuolo. In occasione della Solennità, la statua veniva rivestita: si trattava di un vero è proprio rituale di vestizione, a porte chiuse, fatto dalle suore e dalle loro educande; non era consentito mostrare la statua senza vestito».
Solo nel 1969 la statua della Dormiente fu portata definitivamente in Duomo. «Fu la famiglia dei banchieri Cutolo a far realizzare la nicchia dove la statua è oggi collocata - spiega ancora Morisco -. Alla stessa famiglia si deve l'abito, composto dalla veste rossa, che richiama il sangue e quindi l'umanità di Maria, il cappottino bianco, rimando alla verginità della Madonna, e manto azzurro, in riferimento alla divinità di cui Maria è stata rivestita. Realizzato nel 1905, l'abito è stato restaurato nel 2001».
Una corona d'argento del Settecento cinge il capo della Dormiente nolana
La statua della Madonna dormiente di Nola porta sul capo una corona d'argento seicentesca. Il diadema, infatti, cingeva, in origine la statua lignea dell'Assunta che occupava il posto centrale del gruppo scultoreo del catino absidale della Cattedrale, smembrato a seguito dell'incendio che nel 1861 devastò l'edificio sacro.
«I singoli pezzi della cona plastica furono trasportati in diverse chiese cittadine - racconta Antonia Solpietro, direttrice dell'Ufficio beni culturali della diocesi -. Le statue di San Felice e San Paolino furono custodite nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, detta della Pace, mentre la monumentale scultura dell'Assunta trovò posto in un grande scarabattolo nella chiesa dei Santi Apostoli. Nel progetto di ricostruzione ottocentesco del Duomo fu realizzata, nella navata laterale sinistra, una cappella dedicata a San Paolino con l'antica effige lignea del santo che, dunque, fu riportata nuovamente nel Duomo. Destino diverso ebbero le altre due sculture che non trovarono più allocazione nella loro sede originaria e che oggi, fanno parte delle collezioni del Museo diocesano. La statua della Madonna - aggiunge Solpietro - fu verosimilmente commissionata dal vescovo Giovan Battista Lancellotti (1615-1655), negli ultimi anni del suo episcopato e conclusa sicuramente dopo il 1655. È con il vescovo Daniele Scoppa (1695-1703), infatti, che la Cattedrale fu consacrata nel 1699. La corona che oggi è posta sul capo della Dormiente, fu realizzata per la monumentale statua seicentesca dell'Assunta, dall'argentiere Domenico Giordano, su commissione del vescovo Francesco Maria Carafa, nel 1735».