Un incontro di verifica e programmazione nel segno di Trieste
Guidati dalla responsabile Giuseppina Orefice e dal direttore dell'ufficio di pastorale sociale diocesano, don Giuseppe Autorino, gli iscritti si sono ritrovati per rileggere, alla luce della Settimana sociale di Trieste, il cammino di formazione fatto e aprire orizzonti per l'impegno futuro.
La Santa Messa presieduta dal vescovo di Nola, Francesco Marino, ha concluso l'itinerario.
Il vescovo Marino: «Seguire il Signore chiama a curare le persone e il bene comune»
«La Parola oggi ci presenta il tema della vocazione, della chiamata che è chiamata alla relazione con Dio. Nella prima lettura c'è la risposta del profeta Amos al sacerdote Amasìa, parole sulla vocazione del profeta che egli compie richiamando all'attenzione al bene comune e alla giustizia, alla cura della relazione con Dio. Amos richiamerà tutti al rispetto della giustizia e al soccorso ai poveri, in particolare re e sacerdoti, ricordando che il rispetto della Legge di Dio corrisponde al rispetto delle persone.
Oggi le dinamiche della vita sociale sono diverse da quelle del tempo di Amos ma siamo provocati ancora dalla domanda: 'Chi ha fede in Dio come deve comportarsi?'. E siamo chiamati ad essere profeti, come Amos. Profeta è chi porta la parola di Dio nel cuore, chi inizia il cammino che nel nome di Dio è chiamato a fare.
Noi, da cristiani, è seguendo il Signore che siamo popolo profetico. E ognuno di noi è chiamato ad essere profeta perché, come ci ha ricordato la colletta, da cristiani siamo chiamati a "respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme», ha detto il vescovo durante l'omelia rivolgendosi in particolare ai partecipanti alla Scuola.
Al termine c'è stata la consegna degli attestati di partecipazione.