Giornata mondiale dell'amicizia: occasione per ispirare l'impegno per la pace

Istituita nel 2011 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per ribadire l'importanza di un sentimento che aiuta a costruire comunità solidali ed è fondamentale soprattutto per la vita dei giovani, come ricorda papa Francesco nell'esortazione «Christus vivit».

Amicizia, giovani e pace. Sono queste le tre parole che possono racchiudere l'importanza della Giornata mondiale dell'amicizia che si celebra oggi. 

Istituita il 27 aprile 2011 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Giornata mira a richiamare lo stretto legame tra giovani generazioni, amicizia tra i popoli e cura della pace mondiale. 

Vivere l'amicizia aiuta a coltivare il bene comune

L'amicizia è un sentimento che non solo fa crescere i singoli ma aiuta a crescere le comunità: l'amicizia personale non può che specchiarsi in quella sociale e viceversa. Imparare a vivere l'amicizia aiuta a curare il bene comune.

Un concetto questo sottolineato da papa Francesco che nella Christus Vivit: «l’amicizia è un regalo della vita e un dono di Dio - scrive il Santo Padre -. Attraverso gli amici, il Signore ci purifica e ci fa maturare. Allo stesso tempo, gli amici fedeli, che sono al nostro fianco nei momenti difficili, sono un riflesso dell’affetto del Signore, della sua consolazione e della sua presenza amorevole. Avere amici ci insegna ad aprirci, a capire, a prenderci cura degli altri, a uscire dalla nostra comodità e dall’isolamento, a condividere la vita. Ecco perché "per un amico fedele non c’è prezzo" (Sir 6,15)» (n.151) aggiungendo che «L’amicizia non è una relazione fugace e passeggera, ma stabile, salda, fedele, che matura col passare del tempo. È un rapporto di affetto che ci fa sentire uniti, e nello stesso tempo è un amore generoso che ci porta a cercare il bene dell’amico. Anche se gli amici possono essere molto diversi tra loro, ci sono sempre alcune cose in comune che li portano a sentirsi vicini, c’è un’intimità che si condivide con sincerità e fiducia» (n.152).

E aggiunge, papa Francesco, un invito: «Propongo ai giovani di andare oltre i gruppi di amici e costruire l’"amicizia sociale", cercare il bene comune. L’inimicizia sociale distrugge. E una famiglia si distrugge per l’inimicizia. Un paese si distrugge per l’inimicizia. Il mondo si distrugge per l’inimicizia. E l’inimicizia più grande è la guerra. Oggigiorno vediamo che il mondo si sta distruggendo per la guerra. Perché sono incapaci di sedersi e parlare. [...] Siate capaci di creare l’amicizia sociale". Non è facile, occorre sempre rinunciare a qualcosa, occorre negoziare, ma se lo facciamo pensando al bene di tutti potremo realizzare la magnifica esperienza di mettere da parte le differenze per lottare insieme per uno scopo comune. Se riusciamo a trovare dei punti di coincidenza in mezzo a tante divergenze, in questo impegno artigianale e a volte faticoso di gettare ponti, di costruire una pace che sia buona per tutti, questo è il miracolo della cultura dell’incontro che i giovani possono avere il coraggio di vivere con passione».

Chiamati a vivere l'amicizia con il Signore

L'amicizia ha a che fare anche con la parola “vocazione” che, ricorda il Santo Padre, comprende «la chiamata alla vita, la chiamata all’amicizia con Lui, la chiamata alla santità, e così via. Questo ha un grande valore, perché colloca tutta la nostra vita di fronte a quel Dio che ci ama e ci permette di capire che nulla è frutto di un caos senza senso, ma al contrario tutto può essere inserito in un cammino di risposta al Signore, che ha un progetto stupendo per noi...Prima di ogni legge e di ogni dovere, quello che Gesù ci propone di scegliere è un seguire, come quello degli amici che si seguono, si cercano e si trovano per pura amicizia. Tutto il resto viene dopo, e persino i fallimenti della vita potranno essere un’inestimabile esperienza di questa amicizia che non si rompe mai».







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