Oggi, 6 giugno, si terrà l'ultimo appuntamento della rassegna «Maggio storico a Castello di Cisterna» che si inserisce nel ricco programma celebrativo del 250° anniversario della prima Messa all’Abbazia della parrocchia San Nicola di Bari. L'incontro è alle 18:45 presso la chiesa del Sacramento a Marigliano.
«Maggio storico a Castello di Cisterna»: ultimo appuntamento
La serata sarà dedicata alla presentazione del libro a firma dell'abate Pasquale Precchia, 'Breve Cenno storico del comune di Castel Cisterna', pubblicato nel 1883. Ma l'evento di quest'oggi sarà anche l'occasione per spiegare il legame tra le comunità di Marigliano e Catello di Cisterna. In passato, infatti, i monaci di Montevergine, dopo essere arrivati a Castello di Cisterna, si insediarono a Marigliano. Oggi, il loro convento è sede del Comune della città.
Dopo i saluti istituzionali del parroco di Santa Maria delle Grazie in Marigliano, don Lino D'Onofrio, del parroco di San Nicola di Bari in Castello di Cisterna, don Filippo Ruggiero, del sindaco di Marigliano, Giuseppe Jossa e del sindaco di Castello di Cisterna, Aniello Rega, interverranno don Nicola De Sena, Antonio Esposito, Gennaro Romano e Luigi Minichino. L'introduzione è affidata alla presidente della Pro Loco Castrum, Fiorella Chirollo, e al vicepresidente, Ferdinando Calabrese.
Insieme alla Pro Loco Castrum di Castello di Cisterna, la parrocchia guidata da don Filippo Ruggiero ha stilato un programma di avvicinamento alle celebrazioni del 2025.
L'abate Precchia e il suo grande amore per la parrocchia
Nato nel 1847 a Torre Annunziata, don Pasquale Precchia prese possesso della parrocchia San Nicola il 26 ottobre 1873. Dottore in Sacra Teologia, aveva solo 26 anni quando iniziò il suo ministero in questo territorio che avrebbe seguito per ben 43 anni, alternando la sua presenza in paese con periodi di lontananza dovuti ai vari incarichi affidatigli nel tempo dal vescovo.
Prima Esaminatore del Clero e poi Segretario di Santa Visita, dal 1891 al 1903 fu rettore del Seminario vescovile. Molti i lavori che don Precchia fece eseguire più volte, al tetto, ai finestroni, alle pareti dell’edificio parrocchiale. Inoltre, ristrutturò la casa canonica, fece costruire in pietrarsa le basi della facciata, la scalinata della canonica e una stanza con scala dietro la sacrestia, poi abbattuta per farne una più grande con servizi igienici; una statua di San Giuseppe, dell’Immacolata e di di San Nicola. Varie le suppellettili acquistate, anche queste più volte, a seguito di furti e incidenti, come l’incendio del 22 luglio 1884, scoppiato per una disattenzione del sacrestano. Fece rafforzare e rifinire il campanile che più volte dotò di un’adeguata campana.
Dal 1925, don Precchia fu affiancato, nell’amministrazione parrocchiale, da don Raffaele Napoletano, nominato Vicario Adiutore; ritiratosi a Trecase, morì per trombosi cerebrale il 6 agosto 1926.