Oggi, la Chiesa di Nola celebra la memoria liturgica di san Deodato vescovo, successore di Paolino II, detto il giovane. Questa sera alle 19:00, in Cattedrale, prevista la Celebrazione liturgica presieduta dal parroco don Domenico De Risi.
San Deodato: vescovo di Nola dopo Paolino il giovane
Prudente e dotto arciprete di Nola, al tempo del vescovo Paolino il giovane (431 - 442), Deodato (o Adeodato) fu designato, con il consenso di tutti i chierici, amministratore dei beni della chiesa. Accusato di disporre di questi beni a suo arbitrio e vantaggio, fu dall'imperatore Valentiniano III incarcerato ed esiliato. Non senza l'intervento divino fu liberato, tornò a Nola, dove successe nell'episcopato a Paolino il giovane. Morì il 26 giugno 473 e fu sepolto a Nola. I suoi resti furono traslati a Benevento dal principe Sicardo (832-839) e successivamente donati all'abbazia di Montevergine, dove tuttora si conservano.
Fonti sulla sua vita sono: La vita di san Deodato, edita in compendio dal religioso servita Filippo Ferrari (1551-1626); la biografia del monaco e storico Ferdinando Ughelli (1595-1670) nella sua opera Italia sacra sive episcopis Italiae; l'opera Acta Sanctorum Iunii V, del bollandista Daniel Papebroch (1628-1714).
Nella colletta la richiesta di poter imitare l'esempio delle virtù di san Deodato
La colletta è un'orazione collettiva che viene recitata dal celebrante, durante la Messa, dopo il Gloria e prima della Liturgia della Parola. Per mezzo della colletta viene espresso il carattere della celebrazione; per tradizione della Chiesa, essa è abitualmente rivolta a Dio Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito Santo e termina con la conclusione trinitaria.
Così recita la colletta per la memoria di san Deodato, riportata dal libro delle Messe Proprie della Chiesa di Nola: «O Dio che hai reso glorioso il vescovo san Deodato, con il dono della profezia e dei miracoli, concedi a noi che ne celebriamo i meriti, di imitare l'esempio delle sue virtù».