Il nolano Luigi Cortile è stato un militare e partigiano italiano, maresciallo maggiore della Guardia di Finanza alla cui memoria è stata la Medaglia d'oro al Merito civile per aver salvato vite e operato con umana solidarietà durante la seconda guerra mondiale. Cortile ha poi ricevuto anche il riconoscimento del titolo di 'Giusto tra le Nazioni'.
E proprio oggi, 6 marzo, si celebra la “Giornata Europea dei Giusti”, istituita dal Parlamento Europeo nel 2012, per commemorare tutti coloro che si sono opposti, con responsabilità individuale, ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi. Questa ricorrenza è stata fortemente voluta dall’Istituto dello “Yad Vashem” di Gerusalemme, grazie soprattutto all’impegno del suo Presidente, il magistrato Moshe Bejski, nato nel 1921, superstite dell’Olocausto, e morto a Tel Aviv il 6 marzo 2007. Dal 2017, la Giornata è celebrata anche in Italia.
Luigi Cortile, un giusto dell'umanità tra le Nazioni
Per il suo grande esempio di dedizione alla giustizia, alla memoria dell’eroico maresciallo Luigi Cortile, è stata concessa, con Decreto del Presidente della Repubblica in data 16 giugno 2006, la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: «Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente nella vicina Svizzera. Arrestato dai nazifascisti veniva infine trasferito in Austria, perdendo la vita in un campo di concentramento. Mirabile esempio di altissima dignità morale e di generoso spirito di sacrificio ed umana solidarietà». Un riconoscimento cui si è aggiunto quello del 5 settembre del 2022, quando lo "Yad Vashem" di Gerusalemme ha deciso di conferire al maresciallo Cortile il riconoscimento del titolo di 'Giusto tra le Nazioni'.
Una vita donata per salvare tanti ebrei
Luigi Cortile nasce a Nola (Na) l’8 aprile 1898 da Pasquale e da Stella Tuccillo. A soli 19 anni si arruola nella Regia Guardia di Finanza: è il 21 febbraio 1917, piena prima guerra mondiale. Luigi vi prende attivamente parte dal 1° ottobre, mobilitato con l’XI battaglione, che opera nei Balcani. Al termine del conflitto è ammesso alla Scuola Sottufficiali di Caserta dalla quale esce con il grado di sottobrigadiere il 10 settembre 1919. Per il servizio di prima nomina è assegnato presso la Legione di Genova Cortile ed è addetto ai servizi di volante fino al 1923, anno in cui viene trasferito nella Polizia Tributaria investigativa.
Per la sua competenza e bravura, la carriera di Luigi è rapida e in continua ascesa tanto che all’inizio del dicembre del 1930, promosso al grado di maresciallo capo, viene trasferito alla Legione di Milano ed assegnato al locale Nucleo di Polizia Tributaria. Addetto al Servizio Sedentario dal 1° giugno 1935, da maresciallo viene nominato Comandante della Brigata di frontiera e “Reggente” della Dogana di confine di Clivio. Dopo solo un anno giunge una nuova, ennesima, promozione: maresciallo maggiore.
A turbare la serenità di quel folgorante percorso, però, arriva purtroppo la seconda guerra mondiale. Tutti i familiari desiderano che Luigi abbandoni il servizio in Lombardia e torni nella più sicura Piazzolla, frazione di Nola (Na), dove erano le sue origini, perché avevano timore dei pericoli della guerra: la campagna nolana non è toccata dal vivo dei combattimenti. Ma Cortile non viene meno al suo dovere di soldato e di uomo. In seguito all’occupazione tedesca della provincia di Varese, il maresciallo entra a far parte dell’organizzazione umanitaria promossa don Gilberto Pozzi, parroco della vicina cittadina di Clivio, particolarmente attiva in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati.
Il giovane maresciallo è parte di una schiera di sottufficiali e finanzieri che, nel rendere grandi servigi al Movimento di Liberazione Nazionale, si prodiga con tutte le proprie forze, offrendo disinteressatamente aiuti umanitari nei riguardi di migliaia di cittadini, ebrei e specialmente bambini, da lui tanto amati, per farli passare clandestinamente in Svizzera e sfuggire così alla caccia dei nazifascisti.
Per questa sua attività, l’11 agosto 1944, Luigi è arrestato dai tedeschi e così comincia il suo personale calvario. Inizialmente tradotto nel carcere di Varese, Cortile viene poi trasferito a San Vittore, a Milano. Il 17 ottobre dello stesso anno cambia ancora prigione: questa volta è spostato al campo di concentramento di Bolzano da dove poi parte per Mauthausen il 20 novembre successivo: non farà mai più ritorno a casa.