Questa sera, venerdì 2 febbraio, il vescovo Francesco Marino ha celebrato, presso la Cattedrale di Nola, la Santa Messa per la Festa della presentazione al Tempio del Signore, ricorrenza conosciuta, popolarmente, anche come "candelora" per l'utilizzo delle candele durante la Celebrazione eucaristica, a richiamare le parole di ringraziamento che il profeta Simeone eleva dopo aver riconosciuto nel bambino Gesù il Salvatore, e che la liturgia ci ricorda: «Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele» (Luca 2,22-40).
Vescovo Marino: «Oggi è la festa dell'incontro di Dio con il suo popolo»
«A questa festa, San Giovanni Paolo II ha voluto associare la Giornata della vita consacrata. Per questo è bello e doveroso, oggi, presentare al Signore i fratelli e le sorelle che hanno consacrato la loro vita al Signore per vivere secondo i precetti evangelici di povertà, castità e obbedienza», ha detto il vescovo Marino ad inizio dell'omelia.
«È dunque un momento ecclesiale importante. È infatti la Festa dell'Incontro - ha continuato -. Gesù, il Figlio di Dio, viene nel suo tempio. Simeone e Anna, sotto la guida dello Spirito Santo, riconoscono in quel bambino, uguale agli altri, la luce di Dio, la sua salvezza per Israele e, attraverso Israele, per tutti i popoli. Ma Cristo viene per entrare in ognuno di noi, nella nostra persona, vero tempio. Anche noi, infatti, singolarmente e come Chiesa, come popolo andiamo incontro al Signore con le lampade accese. La nostra fede è, infatti, una fede fatta per rischiarare gli altri: ecco perchè andiamo incontro al Signore, ecco perché questa è la festa dell'incontro di Dio con il suo popolo, rimando a quell'incontro con lui alla fine dei tempi, nella pienezza della luce».
«Anche la Lettera agli Ebrei che la liturgia ci ha fatto proclamare, ci parla di Gesù Cristo, l'unto del Padre, come colui che ci rende tutti consacrati al Padre in quanto battezzati. Lui, sommo sacerdote, ponte tra umano e divino, ci rende, in lui, tutti consacrati, ci abilita ad essere ponti nelle nostre realtà. Dice infatti la Lettera agli Ebrei che Cristo "doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo". È in questa fraternità, in questa unione, che è impegnato Dio stesso, che ha voluto associare a sé ognuno di noi e tutti noi come popolo. Ecco perché, oggi, in questa festa cristologica e mariologica, associata a Cristo, nell'atto dell'offerta, c'è Maria, modello più alto della Chiesa. Chiediamo di vivere da consacrati al Padre, in Cristo, tutti insieme, come Maria, perché come ci dice il Vaticano II, possiamo "illuminare tutti gli uomini con la luce di Cristo"», ha concluso il vescovo di Nola.
A Torre Annunziata la celebrazione della Giornata per la Vita consacrata
In occasione della Festa della presentazione del Signore al tempio ricorre anche la Giornata mondiale della Vita Consacrata, istituita da San Giovanni Paolo II nel 1997. Quest'anno ricorre la XXVIII Giornata e i consacrati della diocesi di Nola si ritroveranno domani, 3 febbraio, con il vescovo Marino per celebrarla con la Santa Messa, presso il Santuario della Madonna della Neve in Torre Annunziata.
«La celebrazione della Giornata della Vita consacrata, che avrà luogo per la prima volta il 2 febbraio prossimo, vuole aiutare l'intera Chiesa a valorizzare sempre più la testimonianza delle persone che hanno scelto di seguire Cristo da vicino mediante la pratica dei consigli evangelici e, in pari tempo, vuole essere per le persone consacrate occasione propizia per rinnovare i propositi e ravvivare i sentimenti che devono ispirare la loro donazione al Signore», scriveva papa Giovanni Paolo II in occasione della I Giornata mondiale per la vita consacrata.
Presentazione al tempio, una festa antica conosciuta come «Candelora»
La Festa della "candelora" cade, esattamente, 40 giorni dopo il Natale: questo era infatti il tempo necessario perché, secondo le prescrizioni dell'Antico Testamento, una donna non fosse più "impura" per il parto e la famiglia potesse quindi recarsi al tempio per offrire il riscatto del primogenito. La Festa della presentazione risale ai primi secoli del cristianesimo. Originariamente vissuta come festa marina ha poi assunto un significato cristologico per celebrare "Cristo luce del mondo": segna l'inizio del temo pasquale, la luce della risurrezione di Cristo. Le candele benedette vengono considerate dai fedeli come simbolo della presenza di Cristo nelle tenebre delle avversità.