Anno santo: ecco le chiese giubilari nella diocesi di Nola

Il vescovo di Nola ha indicato sei luoghi di culto del territorio diocesano che vanno ad aggiungersi alla Cattedrale di Nola dove, il prossimo 29 dicembre, si procederà all'apertura dall'Anno santo.

Il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha indicato sei luoghi di culto del territorio diocesano che vanno ad aggiungersi alla Cattedrale di Nola dove, il prossimo 29 dicembre, si procederà all'apertura dall'Anno santo. Monsignor Marino ha anche disposto che in concomitanza della Celebrazione eucaristica per l’apertura dell’anno giubilare a livello diocesano sia omessa ogni altra celebrazione locale. Per facilitare l’accesso al sacramento della Penitenza, il vescovo di Nola ha invitato, inoltre, tutte le parrocchie, i santuari e le chiese diocesani a stabilire con ampiezza tempi e modalità di accesso alla confessione sacramentale.

Sono sette le mete per i sacri pellegrinaggi in diocesi durante il Giubileo 2025

Il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha stabilito le chiese diocesane che, con l’apertura dell’Anno giubilare, saranno da considerarsi mete per i sacri pellegrinaggi. A partire dal 29 dicembre 2024 (apertura dell’anno giubilare a livello diocesano), i fedeli pellegrini potranno ricevere l’indulgenza visitando la Basilica Cattedrale di S. Maria Assuntain cielo(Duomo di Nola),Chiesa madre di tutti i fedeli nolani e le seguenti Chiese:

  • Santuario Madonna della Speranza - Marigliano
  • Basilica Santuario Maria Santissima Consolatrice del Carpinello – Visciano
  • Santuario Maria a Parete – Liveri
  • Santuario Madonna dell’Arco – Sant’Anastasia
  • Santuario San Giuseppe – San Giuseppe Vesuviano
  • Basilica Maria Santissima della Neve (Ave Gratia Plena) – Torre Annunziata.

Monsignor Marino ha condiviso tali disposizioni tenendo conto di quanto indicato dalla Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’anno 2025, Spes non confundit:«Il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare» si legge nella Bolla che oltre a indicare le Porte Sante e le Chiese Giubilari in Roma e in altri luoghi del mondo, come mete di pellegrinaggio, sottolinea l’importanza di valorizzare anche a livello locale altri luoghi, come spazi di accoglienza, in cui generare speranza.

Ecco come ricevere l'indulgenza durante l'Anno santo

Secondo le Norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025 della Penitenzieria Apostolica, potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli «veramente pentiti», «mossi da spirito di carità» e «che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice». L’indulgenza potrà essere applicata «in forma di suffragio alle anime del Purgatorio».

I fedeli, “pellegrini di speranza”, potranno ottenere l’indulgenza intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione. Poi, ancora, «visitando devotamente qualsiasi luogo giubilare» e vivendo momenti di adorazione eucaristica o meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede e Invocazioni a Maria.

I fedeli veramente pentiti che non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi (come anzitutto tutte le monache e i monaci di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come pure coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), conseguiranno l’Indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere...) il Padre Nostro, la Professione di Fede, in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita».






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