Giornata contro la violenza sulle donne: a Scisciano una fiaccolata non silenziosa

Oggi, 25 novembre, la comunità dei Santi Germano e Martino si riunisce per sensibilizzare su un tema attuale ed importante. I numeri dei femminicidi sono sempre più alti

Stasera, 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è in programma una fiaccolata presso la parrocchia dei Santi Germano e Martino in Scisciano. Ad organizzare l’evento sono l’Azione cattolica parrocchiale e il gruppo Cambiamo Scisciano. 

«Non voltarsi dall'altra parte»

Il titolo dato all’iniziativa è «Non voltarsi dall’altra parte»: una scelta che vuole sottolineare quanto sia importante sensibilizzare la comunità civile ed ecclesiale su un tema purtroppo tristemente attuale.

L’appuntamento è alle 19:00 e il percorso prevede la partenza dalla chiesa parrocchiale di San Germano con la conclusione in piazza XX Settembre. Non sarà una fiaccolata silenziosa perchè durante il tragitto saranno proposte alcune letture tratte da libri e opere teatrali: si comincerà da Sei una farfalla di Camilla Mancini, giovane donna, figlia dell’ex ct della nazionale italiana di calcio, che nel suo scritto ha affrontato il tema del bullismo subito fin da bambina a causa di una paresi facciale con cui convive fin dalla nascita; si continuerà con alcune poesie di Alda Merini e Dacia Maraini, dedicate alla figura della donna coraggiosa; infine, si darà spazio anche al discorso ai suoi tre figli della protagonista diFilumena Marturano, commedia teatrale scritta, nel 1946, da Eduardo De Filippo.

Nel 2024 sono già 97 i femminicidi

Nei primi 3 mesi del 2024 sono aumentate le richieste di aiuto delle donne al numero anti violenza e stalking 1522. In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Secondo i dati del ministero dell'Interno, dall'inizio di quest'anno ad oggi le vittime sono già state 97: «La proiezione del numero totale di donne su 12 mesi è di 26.210 con un incremento potenziale rispetto al 2023 di 3.125 donne. In termini di media mensile, nel 2024 i centri hanno accolto 2.184 donne, contro le 1924 del 2023».

Una situazione grave, come confermazno i dati del report “Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne” realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Polizia di Stato: «Nell'anno 2023, le donne vittime di omicidio commesso dal partner o ex partner sono state il 67% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo, mentre nel 2022 erano il 58%. Residuale il caso degli omicidi commessi da altro parente, che si attestano intorno al 10%. Nei primi sei mesi del 2024 la percentuale di donne uccise da partner o ex partner si attesta al 56%, contro il 62% registrato nell'arco temporale corrispondente del 2023. Nel primo semestre 2024, alla diminuzione degli eventi commessi per mano del partner/ex corrisponde un aumento degli omicidi commessi dai genitori o dai figli, che si attestano al 33% rispetto al 25% del totale registrato nel primo semestre 2023. Anche nei semestri in argomento, i casi di omicidio commesso da altro parente restano residuali rispetto alle altre categorie, pur mostrando valori in leggero incremento».

Inoltre, ilsindacato degli infermieri Nursing Uplancia l'allarme sullasicurezza delle professioniste sanitarie: «Oltre il 70% delle aggressioni in ambito sanitario colpisce ilpersonale femminile, con al primo posto le nostreinfermiere, spesso lasciate sole a fronteggiare situazioni di reale pericolo, soprattutto nei turni notturni, in particolar modo nei reparti di pronto soccorso, psichiatria e nei servizi del 118».

Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

«La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare». Inizia così il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dedicato al 25 novembre. «La convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come convenzione di Istanbul, è il primo strumento giuridicamente vincolante a aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani. L'Italia ha ratificato la convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere. Quanto fatto finora - sottolinea il capo dello Stato - non è, tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un'emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il propriodestino».

«Oggi, e ogni giorno, siamo al fianco delle vittime. Donne come Giulia Cecchettin, Debora Mihailova e Gisèle Pélicot meritano protezione e sostegno. Meritano che venga fatta giustizia. Meritano di essere ascoltati. Rompiamo il silenzio. Mettiamo fine alla violenza sulle donne», ha invece scritto su X, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

La scelta della data

"La celebrazione di una data come Giornata contro la violenza di genere risale invece al 1981, quando le attiviste dei diritti per le donne scelsero quella del 25 novembre. Tale decisione fu presa in onore delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana che vennero brutalmente uccise proprio il 25 novembre nel 1960 per ordine del dittatore del paese, Rafael Trujillo (1930-1961).  Continuando sul percorso di riconoscimento e tutela dei diritti delle donne, una decade dopo, il 20 dicembre 1993, l’Assemblea Generale adottò la Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne tramite la risoluzione 48/104, rafforzando così le basi per l’eradicazione della violenza contro donne e ragazze a livello globale. All’inizio del millennio successivo invece, il 7 febbraio 2000, l’Assemblea Generale adottò un’altra risoluzione miliare, la 54/134, designando ufficialmente il 25 novembre come Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne e invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG ad unirsi e fare lo stesso,  organizzando eventi ed attività per sensibilizzare la consapevolezza dell’opinione pubblica sul tema, si legge sul sito Onuitalia.




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