Olio, verdure o legumi in scatola, conserve di pomodoro, tonno o carne in scatola, alimenti per l'infanzia. Sono questi i prodotti che quest’anno la Fondazione Banco Alimentare chiede di donare in occasione della ventottesima Giornata nazionale della Colletta alimentare che ricorrerà sabato 16 novembre.
Partecipare è semplice: basta recarsi in uno degli 11.600 supermercati d'Italia aderenti all'iniziativa e donare la spesa per chi è in difficoltà.
Anche nella diocesi di Nola ci sono supermercati che hanno aderito alla Giornata della Colletta Alimentare
Nella diocesi di Nola hanno aderito punti vendita di beni alimentari presenti nei comuni di Avella, Baiano, Brusciano, Camposano, Casalnuovo, Castello di Cisterna, Mariglianella, Marigliano, Mugnano del Cardinale, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Pomigliano d’Arco, Sant’Anastasia, Saviano, San Vitaliano, Scafati, Scisciano, Somma Vesuviana, Torre Annunziata.
Sul sito della Fondazione Banco Alimentare è possibile ricercare il supermercato più vicino. Qui, volontari – sono 150.000 quelli coinvolti - raccoglieranno la spesa donata ma potranno anche offrire indicazioni per compiere un gesto che dona vita, anche a molti giovani, in condizione di povertà alimentare.
Papa Francesco: «Preghiera e carità contro il silenzio della povertà»
Nel suo messaggio per l’VIII Giornata mondiale dei poveri – che si celebra domenica 17 novembre - papa Francesco ha ricordato che, questa ricorrenza è «un’opportunità pastorale da non sottovalutare, perché provoca ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri, prendendo coscienza della loro presenza e necessità. È un’occasione propizia per realizzare iniziative che aiutano concretamente i poveri, e anche per riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi. Dobbiamo ringraziare il Signore per le persone che si mettono a disposizione per ascoltare e sostenere i più poveri. Sono sacerdoti, persone consacrate, laici e laiche che, con la loro testimonianza, danno voce alla risposta di Dio alla preghiera di quanti si rivolgono a Lui. Il silenzio, dunque, si spezza ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato. I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro. La preghiera, quindi, trova nella carità che si fa incontro e vicinanza la verifica della propria autenticità. Se la preghiera non si traduce in agire concreto è vana; infatti “la fede senza le opere è morta” (Gc 2,26). Tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce. “Senza la preghiera quotidiana vissuta con fedeltà, il nostro fare si svuota, perde l’anima profonda, si riduce ad un semplice attivismo” (Benedetto XVI, Catechesi, 25 aprile 2012). Dobbiamo evitare questa tentazione ed essere sempre vigili con la forza e la perseveranza che proviene dallo Spirito Santo che è datore di vita».